Molto più spesso di quanto crediamo, siamo proprio noi stessi a tarpare le ali alla nostra creatività.
Vediamo insieme come possiamo stimolarla, superando i nostri pensieri bloccanti.
⁉️ Di cosa parleremo?
00:00 - Intro
4:14 – Il Giudizio degli altri
5:47 – Il Giudizio di Noi Stessi
9:03 – E se poi non Funziona?
12:28 – Outro
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✍️ Trascrizione ✍️
Quando senti parlare di creatività quasi sicuramente ti verrà in mente qualcuno di artistico, che disegna, che pittura, che scolpisce, che scrive, che cucina, qualcuno che ha le “idee creative”.
In realtà la creatività è qualcosa che abbiamo tutti, perché deriva dall'immaginazione, dalla capacità di immaginare qualcosa e di realizzarla nel mondo reale.
Il problema è che spesso le idee che abbiamo, purtroppo non riusciamo a realizzarle perché ci sono dei pensieri che ci bloccano e ci segano le gambe.
In questo caso possiamo fare tutti gli esercizi che vogliamo per stimolare la nostra creatività, per aumentarla e per avere delle idee innovative e creative, ma finché non riusciamo a liberarci di questi pensieri bloccanti, non riusciremo ad andare da nessuna parte.
Oggi parleremo di 3 pensieri che bloccano la nostra creatività e di come trasformarli in qualcosa di positivo, che veramente stimoli e aumenti la nostra creatività.
Bill Gates quando era ancora un ragazzino è stato assunto, insieme ad un suo compagno dalla scuola superiore in cui andava, per cercare di risolvere un problema che da anni la scuola si trascinava dietro e cioè organizzare le lezioni degli studenti per l'anno successivo.
La scuola fino a quel momento, tutte le estati, doveva assumere due persone che lavorassero per tre mesi durante le vacanze, per cercare di incastrare tutti i vari orari delle lezioni.
Ad un certo punto, eesendosi stufata, ha chiamato Bill Gates e il suo amico per cercare di automatizzare questo processo di creazione e di organizzazione degli orari delle lezioni.
Il problema era che non si dovevano sovrapporre le lezioni, gli orari e gli ambienti, insomma c'era una quantità delirante di varianti che dovevano cercare di tenere in considerazione per trovare un modo per sviluppare questi orari.
Ebbene loro ci hanno lavorato per tutta l'estate giorno e notte ed alla fine sono riusciti a trovare la soluzione.
Se io dico Bill Gates non ti viene in mente una persona particolarmente artistica o creativa, eppure lui ha usato la sua creatività per immaginare una soluzione ad un problema che effettivamente esisteva.
Quindi non è solo creatività in senso artistico, ma è creatività proprio come immaginare e pensare a delle possibili soluzioni per risolvere dei problemi.
Ecco cosa intendo quando dico che creatività e pensiero vanno un po' di pari passo.
Perché secondo me nella creatività ci sono tre elementi: l’immaginazione, la creatività vera e propria ed il pensiero organizzativo.
Immaginiamo che tu voglia dipingere un vaso di fiori, l'immaginazione è quella che ti fa venire in mente il vaso di fiori, la creatività è quella parte di te stesso che si diverte a creare proprio il vaso di fiori, che lo dipinge, magari che lo scolpisce e poi c'è anche in pensiero organizzativo, ad esempio, vuoi dipingere il vaso di fiori ma ti mancano i colori rosso e verde,allora vai a comprare i colori che ti servono, oppure non hai abbastanza fogli per dipingere e per fare le prove per il tuo vaso, allora vai a comprare i fogli, questo è il pensiero creativo, il pensiero costruttivo.
Poi ci sono anche i pensieri bloccanti di cui parliamo oggi, che sono:
gli altri mi giudicheranno
Io mi giudicherò
E se poi non funziona?
Gli altri mi giudicheranno
Ebbene sì gli altri ci giudicheranno, che ci piaccia o che non ci piaccia e non possiamo fare nulla a riguardo ed in nessun caso possiamo piacere o soddisfare tutti.
Ci sono persone a cui piacerà quello che facciamo, a cui magari piacerà il vaso di fiori che vogliamo dipingere, ci sono invece persone a cui non piacerà il nostro progetto, ebbene si vede che la nostra creatività, quello che noi stiamo creando non è per loro.
Il vero problema è che il giudizio degli altri spesso ci blocca a tal punto che il vaso di fiori non lo dipingiamo nemmeno.
Quindi io mi chiedo se veramente vogliamo far sì che il possibile giudizio negativo di qualcuno blocchi quello che abbiamo dentro e la nostra creatività.
Perchè tutti noi abbiamo qualcosa che vuol venire fuori e purtroppo, probabilmente è possibile che la paura del giudizio degli altri ci possa bloccare.
In realtà la soluzione a questo problema è relativamente semplice, nel senso che dovremmo pensare che tutto ciò che facciamo, non lo facciamo per soddisfare gli altri, ma prima di tutto per noi stessi.
Nel momento in cui riusciamo a liberarci da questo primo mattone che ci portiamo sulle spalle o ci teniamo sullo stomaco, allora probabilmente incominciamo a rendere un po' più leggera la nostra creatività.
Arriviamo così al secondo problema che non è che dobbiamo soddisfare gli altri, ma dobbiamo soddisfare il giudice principale che siamo noi stessi.
Io mi giudicherò
Spesso siamo proprio noi i giudici più severi di noi stessi, soprattutto quando ci lanciamo in pensieri del tipo “non sono abbastanza originale” oppure “non sono bravo” o quando ci facciamo prendere dal perfezionismo.
Se dubitiamo di noi stessi, ci spingiamo a fare sempre meglio, se fossimo sempre completamente sicuri che tutto quello che facciamo è una figata, alla fine ci adageremmo sugli allori, perché non ci sfideremmo ad andare avanti.
In realtà il problema si pone quando tutti questi giudizi invece che farci progredire e migliorare, ci impediscono di essere creativi e non ci permettono nemmeno di muovere i primi due passi.
In quel caso il modo migliore per approcciare il problema è non considerare quello che facciamo come un risultato fisso e definitivo, ma come una serie di prove, come una serie di esperimenti in cui a ogni giro, ad ogni cosa creativa che facciamo, miglioriamo sempre un po' di più.
Quindi avere una specie di approccio scientifico, in cui non è che ci sono risultati buoni o risultati cattivi, ma ci sono risultati che confermano la nostra ipotesi ed altri che non la confermano.
Dobbiamo guardare agli errori come a dei passaggi obbligati attraverso cui passare per diventare sempre più bravi.
Ritornando alla creatività se ci sono i risultati che confermano le nostre ipotesi, quindi che ci soddisfano, perfetto, se, al contrario, ci sono i risultati che non soddisfano appieno la nostra ipotesi ed il nostro standard, allora vuol dire che la prossima volta andrà meglio.
E non lo dico in senso di pensare positivo, ma lo dico proprio perché sarà così.
Tutte le volte che facciamo una cosa, tutte le volte che la ripetiamo, facciamo pratica e più ne facciamo e più diventiamo bravi.
Questo elemento è fondamentale nella creatività, non il talento come molto spesso si pensa, ma la pratica, perché più pratichiamo, più diventiamo bravi e più abbiamo la possibilità di diventare creativi.
In questo modo la creatività ha più spazio e più materiale con cui giocare e sperimentare.
Ora affrontiamo la questione di non essere abbastanza originali che è una cosa con cui io mi sono scontrato abbastanza frequentemente, nel senso che mi trovavo spesso a pensare: “però questa cosa l'hanno già fatta”, “ però esiste già” e “non trovo qualcosa di veramente originale”.
Poi mi sono sbloccato quando ho capito che non esiste qualcosa di completamente originale ed idee al 100% innovative.
Tutto quello che noi vorremmo fare di creativo, tutto quello che noi vorremmo tirare fuori da noi stessi, altro non è che il risultato ed il rimescolamento di tutte le cose che ci sono piaciute nella nostra vita, di tutto quello che abbiamo visto che ci è piaciuto o che non ci è piaciuto.
Tutto questo rimescolato e riproposto al mondo secondo il nostro modo di interpretare e ciascuno di noi è unico, quindi per forza quello che faremo noi è originale.
A meno che ovviamente non ci mettiamo a copiare proprio passo passo tutto quello che hanno fatto gli altri prima di noi.
Se poi quello che faccio non funziona?
“Questa cosa che faccio deve assolutamente funzionare, deve essere assolutamente bellissima sennò... “.
Se ci pensiamo caricarci di questa responsabilità prima di fare una qualunque cosa creativa, non è che proprio mette le ali alla nostra creatività, piuttosto ci sega le gambe
e la inchioda per terra.
Secondo me un buon modo per approcciare questo punto di vista un po' distorto della creatività, è cercare di pensare che tutto ciò che facciamo, non lo facciamo per gli altri, non lo facciamo per soddisfare il nostro ego, ma lo facciamo semplicemente perché sentiamo che dentro di noi c'è qualcosa che deve uscire, che vuole uscire, a prescindere dai risultati che arriveranno.
Quindi se guardiamo un po' questi tre pensieri, gli altri mi giudicheranno, io mi giudicherò oppure non funzionerà, ci accorgiamo che sono proprio pensieri, cioè razionalità.
In un certo senso possiamo dire che creatività e razionalità non vanno proprio d'accordo o perlomeno, questo è stato il mio caso.
Mi sono reso conto che la razionalità bloccava la mia creatività, quando ho letto un libro che secondo me è bellissimo e che ti consiglio di leggere “Gli dei dentro L'uomo”.
In questo libro l'autrice racconta le tipologie di maschi, raccogliendole e raccontandole, non da un punto di vista psicologico, che è una cosa trita e ritrita, ma ripropone la lettura di queste personalità in modo completamente originale, cioè raccontando le caratteristiche di questi uomini, partendo dalla descrizione delle divinità greche.