Lettura integrale di Claire Gentile
Introduzione di Damiano Ferraretti
Questa favola è nata in un campo di concentramento del Nordovest germanico, nel dicembre del 1944, e le muse che la ispirarono si chiamavano Freddo, Fame e Nostalgia. Questa favola io la scrissi rannicchiato nella cuccetta inferiore di un castello biposto, e sopra la mia testa era la fabbrica della melodia. Io mandavo su da Coppola versi di
canzoni nudi e infreddoliti, e Coppola me li rimandava giù rivestiti di musica soffice e calda come lana angora.
Io vi racconterò una favola, e voi la racconterete al vento di questa sera, e il vento la racconterà ai vostri bambini. E anche alle mamme e alle nonne dei vostri bambini, perché è la nostra favola: la favola malinconica ognuno di
noi.
Io, la sera della vigilia del 44, conclusi con queste parole la premessa: ma il vento avrà sentito? O, se ha sentito, sarà riuscito poi a superare i baluardi della censura? O, lungo la strada, avrà perso qualche periodo? Ci si puo' fidare del vento in un affare così delicato?
Si raccontano favole ai bambini per farli addormentare
agli adulti per farli svegliare
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