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Essere sex worker in un paese abolizionista come l'Italia significa essere condannati a vivere in un continuo limbo: lo Stato, punendo tutto ciò che è collaterale al tema del lavoro sessuale (sfruttamento, induzione, case chiuse), si rifiuta di avere direttamente a che fare con questo fenomeno o di prendere una decisiva svolta regolamentarista.
A 62 anni dalla Legge Merlin non ci sono state sostanziali evoluzioni giuridiche riguardo alla prostituzione, lasciando indiscussa l’essenza della legge per cui chiunque sia sex worker è anche una vittima.
Questo approccio non solo è lesivo della libertà di autodeterminazione dell'individuo, ma lo è anche per le vittime reali di tratta e sfruttamento. In un paese dove le azioni sono volte a reprimere tutto ciò che non sia "buon costume" o "pubblica decenza" bisognerebbe invece colpire la criminalità sommersa nel solo modo possibile: legalizzando e disciplinando.

Tette in Su! è edito da Eretica, la piattaforma podcast di Radicali Italiani. Siamo voci libere, libertarie, scomode ed irriverenti. Dispensiamo dosi di conoscenza, disobbedienza e laicità.

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