Siamo quello che studiamo, quello che ci insegnano, quello che respiriamo nell’ambiente in cui viviamo.
I robot, le cosiddette intelligenze artificiali, in questo, non sono diversi.
Sono quello che apprendono, quello che registrano, quello che analizzano.
Il migliore – tecnologicamente parlando – degli algoritmi educato male, può dar vita alla peggiore – e più pericolosa – delle intelligenze artificiali.
Una storia e una riflessione che valgono il nostro caffè. Forse.
Sigla, girate bene lo zucchero, e ne parliamo subito.