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Description

Atiq Rahimi con "I portatori d’acqua" costruisce un romanzo raffinato e potente, nel quale si affiancano due vicende afghane: una si svolge a Kabul, l’altra in esilio in Europa, tra Parigi e Amsterdam. Protagonisti sono due uomini, Tom – o Tamil – e Yussef, entrambi malati d’amore, legati da sottili differenze e da più profonde similitudini. Su tutto incombe la vicenda delle gigantesche statue del Buddha nella valle di Bamiyan, che i talebani distrussero l’11 marzo 2001. Nel romanzo si intrecciano i temi delle origini e dell’identità, insieme a quelli della memoria, del ricordo, del doppio, del sogno e del delirio.

Ascolta la recensione di Diego Mattei S.I., dalla newsletter de "La Civiltà Cattolica", Abitare nella possibilità.