Ormai da anni il concerto finale a Melpignano de «La Notte della Taranta» è solito sottolineare l’esuberanza dell’estate, attraverso le stupende pizziche e tarante, accompagnate da danze vorticose. Quest’anno, a causa delle precauzioni per il Covid-19, il concerto si è svolto a porte chiuse. Le scenografie di Giancarlo Sforza, insieme all’Orchestra popolare e dell'Orchestra Roma Sinfonietta, dirette dal maestro Paolo Buonvino, hanno saputo esprimere questa peculiarità: la musica non si è inchinata al virus, ma ha comunicato la drammaticità del tempo che si sta vivendo.
Ascolta la nota di Claudio Zonta S.I., dalla newsletter de "La Civiltà Cattolica", Abitare nella possibilità.