Cresciuto artisticamente nell’ambiente neoclassico francese, Théodore Géricault visse un breve soggiorno a Roma dove ebbe la possibilità di studiare le opere di Raffaello, Michelangelo e Caravaggio. Ritornato a Parigi, il suo gusto per il naturalismo lo condusse a un realismo macabro e disperato. Attratto dalla follia e dall’alienazione psichica ed esistenziale rivoluzionò i canoni estetici del suo tempo spalancando le porte al futuro realismo francese.
Ascolta la nota di Luigi Territo S.I., dalla newsletter de "La Civiltà Cattolica", Abitare nella possibilità.