La strage di Firenze, dove il crollo di un solaio in un cantiere Esselunga ha portato alla morte di cinque operai, un italiano e quattro stranieri, ha riaperto l’annosa questione delle morti sul lavoro. Un trend che si mantiene alto e su cui sembra impossibile intervenire in modo deciso. Pesano i prezzi a ribasso, la concorrenza, la poca attenzione ai dispositivi di sicurezza. In tutto ciò si aggiunge che i meno “protetti” dal sistema lavoro sono gli stranieri. Sottopagati, sfruttati, vittime del caporalato: questa è la fine che fanno le “risorse” che invece di trovare un futuro migliore trovano la morte nei cantieri italiani, o sulle strade consegnando cibo per pochi centesimi l’ora. A partire dall’ultimo documentario prodotto da Michelangelo Severgnini, “Una storia antidiplomatica”, approfondiamo la faccenda, accendendo un faro anche sulla politica, sia di destra che di sinistra, che ha tutto l’interesse affinché la situazioni non cambi.