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L’esplosione che ha distrutto il porto e parte delle zone circostanti di Beirut viene considerata un incidente. Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Il giornalista Fulvio Grimaldi interviene a #Byoblu24 per commentare l’intricata situazione in medioriente. “Sono stato in Libano nel 1967 durante la Guerra dei sei giorni, poi ci sono tornato dal 1975 al 1990 durante la Guerra civile – spiega Grimaldi – e posso dire che la situazione è molto più complessa di quanto sembri. Da decenni ormai Israele colpisce il Libano”. Da più parti l’esplosione è stata attribuita ad Hezbollah, ma Grimaldi rifiuta questa ipotesi: “Che interesse avrebbe Hezbollah, che è un partito politico ed ha ministri e deputati nel governo, a fare un attentato contro il proprio paese?”. L’esplosione arriva a colpire un paese già fiaccato dalle sanzioni: “Oltre a queste, l’economia è in crisi e la lira libanese è fortemente svalutata” - spiega il giornalista. Il Libano oggi sembra una polveriera dalle conseguenze imprevedibili.