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La società automobilistica Volkswagen annuncia la imminente chiusura di una fabbrica nel territorio tedesco. C'è un "buco" di 10 miliardi di euro da appianare entro il 2026. Non bastano gli incentivi economici per i motori elettrici. La prospettiva è cupa. L'allarme economia innesca il cambiamento sul piano politico. E mentre ci si chiede se il gruppo VW è solo il primo a dover chiudere e quindi licenziare, il governo di Olaf Scholz fa i conti con la rabbia dei cittadini, che in Turingia e Sassonia hanno lanciato un messaggio chiaro, che più chiaro non si può facendo dominare Alternative für Deutschland (AfD). Non si tratta di un fulmine a ciel sereno: sia sul versante economico che su quello elettorale i segnali erano arrivati. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz mastica amaro ma punta alla fine della legislatura. Intanto il settimanale Stern dice che potrebbe rendere un grande servizio alla Germania presentando le dimissioni. Ne parliamo con Thomas Fazi, giornalista e saggista. Non perderti questa intervista.