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Andiamo incontro alle elezioni europee e probabilmente anche nelle stanze dei bottoni è ben chiaro che a credere in questo organo sono rimasti solo pochi irriducibili. A tentare di risollevare le sorti viene chiamato proprio lui Mario Draghi, ex presidente della BCE incaricato di  redigere un report che dovrà essere presentato subito dopo le europee. Draghi ha parlato lo scorso 16 aprile a La Hulpe, un sobborgo belga durante una due giorni di conferenze  dedicata all’Europa Sociale e ha detto esplicitamente che all’Europa serve un “cambiamento”. Tre sono i filoni su cui Draghi intende lavorare e cioè: l’uso più efficace delle economie di scala a livello continentale; fornire e finanziare beni pubblici europei con urgenza; garantire il rifornimento di risorse indispensabili (materie prime e manodopera). Ma a che prezzo per gli Stati membri? E soprattutto,  si può davvero riformare l’Europa? Ne parliamo con l’economista Gilberto Trombetta.