"C’è chi" fa parte della raccolta postuma "Basta così"; è un testo che si presenta come una meditazione sul carattere assolutista del determinismo e sulla pressante voglia di definire tutte le cose in un modo solo e unico; volendo effettuare un parallelo con un altro autore del 900′, la poesia della Szymborska si presenta come un’osservazione sagace sulla realtà dell’umanità al pari di "Io temo tanto la parola degli uomini" di Reiner Maria Rilke. Le due poesie hanno in comune, si può dire, la stessa febbre, ovvero trattano con compatimento e un grado di severità la prepotenza degli uomini che credono di poter decidere del mondo o che credono di sapere tutto, considerando con sufficienza la sorpresa continua che la vita può riservare a chi si dispone con atteggiamento aperto verso il caso.
Maria Teresa Valvo ha scelto e letto la poesia di questo episodio.