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Giada Ribaudo, responsabile revisione testi, ci racconta il suo lavoro in redazione e la linea editoriale diKeller, nata nel 2005 a Rovereto.

L’editore Roberto Keller ha scelto di occuparsi della letteratura dell’Europa dell’est.

I temi, sia in narrativa che nei reportage, gravitano attorno al discorso sull’identità, sulla migrazione, sul conflitto scaturito dal sentimento di appartenenza a un popolo e alle proprie radici.

Tra i primi autori in catalogo ricordiamo Erta Muller, Clemens Meyer, Sorj Chalandon.

Vogliamo segnalarvi tre titoli di questa bellissima casa editrice:

Ian Williams, Riproduzione, tradotto da Elvira Grassi: un romanzo che riflette sui legami di sangue, sull'evoluzione del concetto di famiglia, sul confronto tra culture diverse e sul delicato equilibrio tra la vita e la morte.

Clemens Meyers, Caverne, tradotto da Roberta Gado e Riccardo Cravero, del quale vi consigliamo di leggere la recensione di Alberto Paolo Palumbo sulla rivista Flanerì: clicca qui per leggerla.

Sophie van Llewyn, Bottigliette, tradotto da Elvira Grassi: romanzo ambientato nella Romania di Nicolae Ceaușescu in cui la magia diventa un modo per salvarsi dall’oppressione del regime.

A Giada come lettrice abbiamo chiesto anche un consiglio di lettura scoprendo cosìVenedikt Erofeeve il suo “Mosca-Petuškì. Poema ferroviario” con la traduzione di Paolo Nori, Quodlibet editore.

Il narratore racconta la storia in uno stato di estasi superalcolica tra la stazione di Mosca e quella di Petuškì; il libro è stato “uno dei libri più letti nella Russia dell’ultima era sovietica; circolava clandestinamente di lettore in lettore dal 1973, e fu pubblicato quello stesso anno in Israele in russo”.

Buon ascolto e, soprattutto, buona lettura!