Talvolta, magari addirittura clamorosamente, si dimentica che non si deve vivere per pensare ma, al contrario, si deve pensare per vivere. E' proprio per questa via che si giunge a far rattrappire la realtà del credere. Piano piano, la fede si allontana dalla concretezza talvolta ruvida degli avvenimenti o dai volti o dai gesti delle persone che sconcertano e feriscono. Diventa un pensiero che si ingarbuglia in se stesso. Si trasforma allora in una realtà sempre più percepita come arida e inutile. Cioè, sostanzialmente insignificante. La fede corrisponde al contrario a una esperienza coinvolgente e anche sconvolgente. Una fortuna vissuta proprio da chi, ora dopo ora, crede in Gesù mettendoci tutto il proprio corpo.