Quando si parla di patrimoniale, chi ha una certa età ricorda quel famoso venerdì del 10 luglio 1992. A mezzanotte, il Governo Amato firmò il decreto d’urgenza con il quale prelevava il 6 per mille dai conti correnti degli italiani. Un’azione ritenuta necessaria per scongiurare ben altri problemi che in quel frangente opprimevano l’Italia.
Nessuno poté fare qualcosa. Le discussioni sulla patrimoniale saltano fuori con una certa frequenza, soprattutto quando ci sono situazioni problematiche e bisogna rimpinguare le casse statali. Infatti, forse non tutti sanno che la ricchezza italiana è molto ingente e ammonta a più di 10 trilioni di euro.
Detto in maniera più digeribile, significa 10.000.000 di milioni di euro. Questa enorme massa di denaro è suddivisa circa per il 60% in immobili e il resto tra liquidità in conti correnti, investimenti e patrimoni d’impresa.
Tutti ricordando l’evento della patrimoniale Amato, attuata tramite prelievo forzoso sui conti correnti, ma molti ignorano le altre patrimoniali che vanno a colpire la ricchezza sugli immobili. Infatti, il 6 per mille prelevato una tantum è niente in confronto a ciò che viene defalcato dal patrimonio immobiliare ogni anno.
Tra IMU, IVA, imposte di registro, imposte ipocatastali e cedolare secca c’è da stare molto attenti.
Quindi attenzione perché la vera Patrimoniale sarà sulle imposte di successione.