Io merito di più!
Da dove nasce la percezione del meritare? Nasce dall'accoglienza.
Facciamo una breve incursione nella psicologia di Donald Winnicott e nel concetto di "madre sufficientemente buona". Parliamo di crescita spirituale pratica, è vero, ma spesso è necessario introdurre concetti relativi alla psiche, perché in fondo stiamo parlando di Anima. La "madre sufficientemente buona" è quella madre che sa dare al bambino attenzioni spontanee e sincere.
La "madre normalmente devota" nutre un eccessivo attaccamento e iperprotezione, ed è incapace di reagire alle manifestazioni spontanee, ma costruisce un'immagine nel bambino, che noi chiamiamo "proiezione", in cui è lei a stabilire come il bambino dovrà essere, dando vita a un falso sé.
Cresce quindi un bambino adattato, che si adatta alle convenzioni, alle norme, agli ordini.
Gli sforzi di questo bambino, diventando adulto, saranno quindi orientati verso l'intellettualizzazione della realtà, più che all'emozione, agli affetti e agli atti creativi.
Perché è il falso sé ad avere ragione, ad avere successo, non il vero sé. Questa scissione che noi chiamiamo "dualismo terziario" o di terzo livello sancisce la fuga dal corpo nel mondo delle idee.
Separa la realtà dalla fantasia. Il "bambino adulto adattato" smette di sentire la realtà di ciò che prova perché ciò che prova non è accolto, e si rifugia in un mondo idealizzato dove appunto con l'intellettualizzazione cercherà di farsi accettare, dando risalto al falso sé, quello che piace alla madre.
Da qui nascono i sentimenti di non meritare abbastanza e di voler meritare di più, dicendo a sé stessi: "Io merito di più, io merito amore", ma anche l'idea che attraverso teorie come la Legge d'attrazione, si possano ottenere cose che non si hanno, quando invece le uniche cose che si desiderano davvero sono l'amore e l'accettazione.