Condannata per appropriazione indebita l’ex moglie che ha trattenuto e ha provato a vendere pezzi pregiati di arredamento di proprietà dell'ex marito.
Con la sentenza n. 47057 del 2024 la Corte di Cassazione ha ribadito che la natura del possesso di beni mobili condivisi in ambito coniugale non si trasforma automaticamente in appropriazione indebita fino a quando non si manifesta un'intenzione chiara e inequivocabile di non restituzione.