È l’esordio di un giovane scrittore italiano, che con questo suo primo romanzo ha saputo aggiudicarsi il Premio Campiello 2022. I personaggi sono tutti animali che vivono nel loro habitat naturale, da cui l’uomo è quasi del tutto assente. Come nella più classica delle favole, questi animali parlano, abitano in tane munite di porte e finestre, coltivano l’orto, cucinano, mangiano sui piatti, dormono sotto le coperte. Eppure, ci troviamo molto distanti dall’atmosfera e dall’antropomorfismo di Esopo o Fedro; veniamo invece calati in un mondo di bucolica bellezza ma duro, feroce, crudele, dominato dalla legge del più forte, in cui gli animali sono confinati nella sfera della loro natura e dei loro istinti. In alcuni di essi, tuttavia, si fa largo l’autocoscienza, una comprensione di sé e una consapevolezza via via più piena, che li porta a ragionare sul senso della loro vita, sui loro sentimenti, impulsi, legami, che li sottrae all’immanenza del presente, li vincola al ricordo del passato e al timore del futuro.