Mi è appena capitato di rileggere il romanzo con cui l’allora esordiente Aravind Adiga vinse il Booker Prize del 2008 e da cui è stato tratto un film con lo stesso titolo. Devo dire che ho ritrovato intatto il piacere di immergermi nella sua prosa caustica, amara e al contempo piena di spirito. Il particolare impasto di comicità e crudezza, sarcasmo e dramma è uno dei punti forti del libro, dove si racconta l’ascesa del protagonista, Balram, dall’estrema miseria di un villaggio nell’India rurale al successo imprenditoriale a Bangalore, vivace centro della nuova economia tecnologica.
Buon ascolto e a presto da Francesca.