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Cos’è la città propria? è l’anima, è la nostra coscienza che resterà sempre presso di noi, anche dopo questa nostra vita.
Invece la città prestata è la città che il Signore ci ha dato per il tempo di questa vita, cioè i nostri beni, le cose di cui siamo responsabili e siamo amministratori.
Notiamo l’ opposizione tra la forza del cuore di colui che obbedisce al richiamo della coscienza, e invece la paura che blocca il cuore nel timoroso, che impedisce alla sua coscienza di vivere secondo verità e lo piega ai suoi istinti più bassi, quelli animaleschi dice santa Caterina.

L’ amor proprio e il timore servile sono la vera piaga che distrugge l’interesse e la concordia di una città pubblica, della città prestata.
L’amor proprio fa di una città libera una città schiava, e della città prestata ne fa una città prigioniera degli interessi del dittatore.
L’ amor proprio sconvolge il giudizio giusto, condanna gli innocenti e lascia liberi, assolve gli iniqui.
Il timore servile è il timore di perdere i propri interessi a cui l’amor proprio ha legato in maniera disordinata e forte il cuore di un politico, di una persona che ha responsabilità del bene comune.

Chi è invece il servo giusto di Dio?
E’ colui che cerca l’onore di Dio, la salute dell’anima e la pace e la quiete della città.
Quali sono le armi del giusto?
Non sono la violenza, il potere politico, non è diffamare il dittatore e usare linguaggi sconvenienti, aggressivi verso la persona.
Sono il desiderio di conversione e le lacrime di intercessione per la sofferenza e la violenza nel mondo, egli piange sul dolore dei poveri e presentando a Dio le sue lacrime, chiede a Dio di ammorbidire, di convertire le persone che hanno potere di cambiare le ingiustizie.

“Cambiate il vostro Cuore”.
Mt 10, v.28 “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, e non hanno il potere di uccidere l’anima, temete piuttosto chi ha il potere di far perire e il corpo e l’anima nella Geenna”

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#santaCaterinadaSiena