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Speciale Radical Talk/60 - 21.12.2023


Edizione short del Radical Talk, eppure ricchissima di spunti di riflessione.
Il segretario di Radicali Italiani Massimiliano Iervolino parte dalla morte di Toni Negri per dare corpo a una riflessione di natura storico-politica che aiuta a capire alcuni passaggi determinanti della storia radicale, e di capire meglio anche il presente.
Il processo 7 aprile porta in carcere con Negri, a un anno di distanza dall'assassinio di Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse, tutto il vertice di quell'area non omogenea né politicamente né socialmente che si riconosceva sotto la sigla "Autonomia Operaia".
Quel tentativo del Pci di "annientare" tutto ciò che vive alla sua sinistra e non ha e non cerca rappresentanza istituzionale segna l'inizio di un percorso che innnesta nel corpo del codice penale italiano una sequenza praticamente infinita di norme emergenziali, e dà corpo alla deriva giustizialista della vita politica e giudiziaria che conduce a Tangentopoli ponendo fine in modo "violento" alla Prima Repubblica.
È da quel momento, dal processo 7 aprile, che i radicali diventano non più solo "quelli dei diritti civili" (dopo le vittorie su divorzio, aborto, abolizione della leva obbligatoria), e mettono al centro della propria azione politica il tema della giustizia.
Prima in sede nazionale, più avanti in ambito internazionale, contribuendo in modo determinante alla nascita della Corte Penale Internazionale, e impegnandosi in battaglie internazionali di enorme rilievo: dal sostegno alla lotta dei tibetani alla denuncia incessante dei crimini di Milosevic e di Putin, alla lotta contro le mutilazioni genitali femminili, alla battaglia per la moratoria sulla pena di morte che nel 2007 ottiene il consenso dell'Onu.
Un percorso che porta a un mutamento profondo del ruolo dei radicali nel nostro paese, perché determina una frizione in gran parte irreversibile con una parte importante della sinistra italiana: quella che sostiene Tangentopoli e cerca - ottenendola - la distruzione per via giudiziaria e mediatica del Psi e della DC.
Nel nuovo quadro politico determinatosi nel 92-93, e con l'arrivo del nuovo sistema elettorale (il Mattarellum: risposta parziale e inadeguata alla richiesta popolare di mutamento del sistema elettorale emersa proprio grazie ai radicali e alla vittoria referendaria sul tema) i radicali si trovano a "dover" (poter) dialogare con la destra berlusconiana.
Un passaggio-chiave, che muta l'itinerario svolto nei decenni precedenti.
Il tutto ha ovviamente conseguenze profonde sulle successive scelte politiche.
Solo comprendendo il senso profondo di questi passaggi è possibile inquadrare correttamente il ruolo che oggi, a quasi otto anni dalla morte di Marco Pannella, i radicali devono e possono darsi.
La riflessione svolta nella puntata non offre soluzioni immediate, ma certamente rappresenta un contributo importante alla comprensione del presente, anche in vista della seconda parte del congresso nazionale di Radicali Italiani, prevista per l'ultimo weekend di gennaio.