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Radical Talk/96 - 17.12.2024

Ospite della puntata Filippo Blengino, al primo appuntamento in veste di segretario di Radicali Italiani, essendo stato eletto nel corso dell'ultimo congresso (Torino, 8-10 dicembre 2024).
Nella prima parte una importante riflessione sulla distinzione tra "essere" radicali e "fare" i radicali, e soprattutto sulla spinta della nuova classe dirigente del partito fondato da Marco Pannella nel 2001 a innovare, uscendo da uno schema troppo rivolto alla sloganistica, alla celebrazioni delle cose fatte nel passato, rompendo anche posizioni che vengono dalla tradizione: esempio plastico la scelta di sostenere l'opzione nuclearista sul piano energetico, in apparente contrasto con il referendum proposto proprio dai radicali nel 1987 per allontanare l'Italia dal nucleare.
Nel secondo blocco di trasmissione si ragione di lotta alle mafie e di antiproibizionismo, a partire da una riflessione di Roberto Saviano che risponde alle accuse rivoltegli da Giorgia Meloni nel comizio finale della kermesse "Atreju". Senza legalizzazioni, senza politiche capaci di togliere realmente terreno all'azione delle organizzazioni criminali, non può esserci alcuna vera lotta alle mafie.
Nel terzo blocco di trasmissione si ragiona del nuovo Codice della Strada, che rappresenta una ulteriore stretta in chiave repressiva, autoritaria. Se ne ragiona facendo riferimento al batti e ribatti dei giorni scorsi tra Vasco Rossi e Matteo Salvini, in cui il cantautore emiliano dà una lezione di politica al vicepresidente del consiglio. In particolare si sottolinea la totale irrazionalità della norma che penalizza in modo gravissimo chi consuma cannabis, con multe salatissime, ritiro della patente e addirittura possibilità di carcere, indipendentemente dalla quantità di cannabis di cui si è fatto uso, del tempo intercorso dall'utilizzo, e soprattutto dal reale stato di alterazione psicofisica del soggetto fermato dalle forze dell'ordine. 
Una dimostrazione chiara, questo Radical Talk, delle capacità di comunicazione, della lucidità politica, della propensione alla modernità e alla rottura di schemi, della nuova classe dirigente dei Radicali.