Listen

Description

Gianduja nacque da due burattinai piemontesi alla fine del 1700, il cuneese Gioacchino Bellone ed il torinese Giovanni Battista Sales, nella tradizione carnevalesca ha una valenza simile a Pantalone per Venezia o Puclinella per Napoli.

L’ipotesi più accreditata all’origine del nome Gianduja è la contrazione di Gioanin dla doja (Giovanni del boccale), doja in piemontese indica il recipiente per il vino.

Articolo completo: https://www.torinorete.it/gianduja-maschera-torinese

Il sabato nella centralissima Piazza Castello si teneva il mercato e qui il famoso burattinaio Umberto Biancamano intratteneva i bambini.

Fra gli spettatori figuravano i giovani Giovanni Battista Sales e Gioacchino Bellone, che decisero di dedicarsi ai burattini impostando le loro trame verso il malgoverno dell’epoca.

I due ebbero parecchio successo, tuttavia la loro satira politica gli creò diversi guai.

Mentre erano in tournée a Genova furono arrestati dalla polizia e dopo avergli bruciato struttura mobile e burattini furono espulsi dalla città.

Tornati a Torino montarono un teatrino in via Garibaldi (allora via Dora Grossa) dove continuarono a fare satira politica.

Il pubblico crebbe ma i due giovani furono denunciati e dopo aver ricevuto la condanna a morte furono rinchiusi nelle prigioni delle Torri Palatine.

Tuttavia riuscirono ad evadere fuggendo ad Asti, dove chiesero aiuto ad una famiglia del posto e nascosti in un cascinale vicino a Castelferro.

Anche grazie a caricaturisti e giornali satirici dell’epoca Gianduja ebbe un’influenza anche nelle decisioni del Parlamento Subalpino, poiché era in continua contrapposizione con personaggi influenti come Massimo d’Azeglio, Camillo Benso conte di Cavour e Giuseppe Mazzini.

La settimana precedente la quaresima Gianduja faceva e fa ancora oggi visita ad ospedali, ospizi, ricoveri distribuendo dolci e regalando buon umore.

In occasione dei festeggiamenti dedicati a san Giovanni Battista, patrono di Torino, si può vedere Gianduja sfilare in piazza Castello insieme ai torinesi.


Nell'audio sono presenti contenuti musicali creati tramite Groovepad, disponibile sull'App Store https://apps.apple.com/app/id1454398991