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Bloc Notes 07.12.2024

Speciale Gigi Proietti.
Difficile se non impossibile nell'arco di una puntata racchiudere il genio, l'arte, la cultura di un personaggio come Gigi Proietti. Il tentativo è più semplicemente quello di dare spunti di riflessione capaci di indicare la statura dell'artista e dell'uomo, accostando momenti in cui domina il mattatore capace di farci ridere a crepapelle, e momenti in cui ci fa riflettere anche su temi serissimi, mostrando la tempra di uomo capace di prendere posizioni anche scomode su temi "impegnativi".
Si parte con la "Ninna nanna della guerra" di Trilussa, straordinaria invettiva contro la guerra del grande poeta romanesco, che svela il carattere "di classe" della guerra, le cui vera vittima è sempre il popolo. A seguire l'incredibile sketch sull'avventura estiva in una Roma deserta, in spider, con tanto di cappelletto guanti e occhiali. Per poi passare all'appello a rimanere in casa del 2020, in piena emergenza Covid, e allo spot per il "NO" al referendum sul divorzio del 1974.
Si torna a ridere con la celebre scenetta dell'avvocato che "qui te se inculano", per chiudere con due perle eccezionali: "Mi' padre è morto partigiano" (pezzo già presente in "A me gli occhi please" del 1977, proposto nella versione del 2017 a CartaBianca), e il discorso finale del film "Il premio" (2017, regia di Alessandro Gassman).
Il Proietti cantante fa da colonna sonora a sé stesso: apre "Nina si voi dormite" (classico della canzone romana interpretato da Proietti in un album del 1973), segue "La solita canzone" (versione live, in Rai, del 2017, del brano da lui stesso composto, presente nell'album del 1997 "Il fatto è... che non ti so dimenticare"), si chiude con "Nun je da' retta Roma", capolavoro tratto dal film del 1973 "La Tosca" di Luigi Magni (musica di Armando Trovajoli, testo dello stesso Magni).
Puntata-patchwork, che mettendo insieme cose diverse disegna la grandezza di un artista irripetibile.