Solennità di Pentecoste
Vangelo di Gv 7,37-39
(Gènesi 11,1-9; Rm 8,22-27)
“colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito”
L’uomo abitato dallo Spirito è povero anche nella preghiera, affinché essa sia luogo di elezione in cui il Signore opera e si manifesta e lui diventi casa della Trinità.
Colui che è abitato dallo Spirito prega nelle profondità di sé stesso, non va in alto ma va giù, scende e lascia che lo Spirito emerga, come una sorgente misteriosa.
Colui che è abitato dallo Spirito fa amicizia e fa alleanza con la sua povertà perché crede che il Padre farà veramente ciò che conta, e da figlio non misura, ma si fida, radicalmente che Padre opererà in lui come ha operato in Gesù.
Lasciamolo fare, lasciamo che lo Spirito ci visiti, siamo umili, siamo deboli, accettiamo i gemiti di vivere radicalmente nella Speranza, accettiamo di non vedere e non capire fino in fondo, e una nuova nascita si preparerà per noi