V Domenica di Quaresima
Commento al Vangelo di Gv.8, 1-11
Siamo nel ministero di Gesù a Gerusalemme in uno scontro che si focalizza sul destino di una donna colta il flagrante adulterio e che la legge di Mosè, la stessa che condanna Gesù nel fare miracoli in giorno di sabato - la condannerebbe alla lapidazione.
Sei per la legge o sei contro la legge?
Gesù innanzitutto si china per terra e scrive sulla sabbia – che cosa scrive? perché si china e non guarda nessuno?
«Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei»
La fedeltà ad una legge scritta sulle tavole di pietra, scritta nel libro del Deuteronomio, o la misericordia di Dio in Gesù, l’inviato dal Padre, giusto giudice?
E rimasero solo, la miseria e la Misericordia, la donna e l’UomoDio e così ognuno di noi può prendere il posto di questa donna, noi miseri, peccatori, che probabilmente portiamo tanti fallimenti nella nostra vita, abbiamo però l’opportunità di essere guardati da Gesù che alza ad un certo punto il suo sguardo «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Senza sottovalutare quanto il peccato possa sfigurare, noi aiutiamo di più le persone a rialzarsi dai propri limiti oppure li schiacciamo e li colpevolizziamo sotto il peso dei propri errori?
Ricordandoci della misericordia ricevuta per i nostri peccati, diventiamo annunciatori di Misericordia.
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