I Domenica di Quaresima
Commento Vangelo di Luca, cap. 4, 1 - 13
LA TENTAZIONE SUL FIGLIO
Nella prima Lettura abbiamo ascoltato la professione di fede del popolo eletto che, dopo l’esilio nel deserto durato 40anni, entra nella terra promessa.
Qui, al posto della manna, può godere dei frutti da lui stesso coltivati nella terra ricevuta dalla fedeltà del Signore, e in essi riconoscere il Segno della fedeltà di Dio.
Una cosa simile viviamo anche noi ad ogni Eucarestia: il pane e il vino, frutto della terra e del nostro lavoro, sono il segno dell’Alleanza di Dio.
L' episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto da parte di Satana, vertono su un punto preciso:
"Se tu sei Figlio di Dio", cioè nella relazione tra Padre e Figlio che c’è tra Gesù e Dio Padre, per indebolirla, lederla fino a spezzarla.
E come risponde Gesù a queste tentazioni, dopo aver trascorso 40 giorni di digiuno nel deserto?
Con l’ Affidamento, mostrandoci come Lui impara a riconoscere la fedeltà e la provvidenza del Padre su di sé, affidandosi totalmente nella prova, come Figlio al Padre.
È Gesù che si rimette ai disegni del Padre, non chiede al Padre di entrare nei suoi piani.
“Non di solo pane vivrà l’uomo”.
Anche nella nostra vita, noi facciamo esperienza della fedeltà di Dio proprio nella tentazione in cui, oltre a noi stessi, è proprio Dio e la sua fedeltà che è messa alla prova.
E proprio lì dove noi pensavamo fosse l’epilogo, emerge con tutta la forza la benedizione di Dio che vince le nostre prove e ce le fa attraversare, perché non sono mai la meta ma un passaggio.
- Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato -.
Interessante questo versetto di Luca, qual è questo momento fissato?
Io penso sia sulla croce, perché sulla croce tutte le persone che gli sono ostili, lo tentano sullo stesso punto preciso “Se tu sei il Cristo, scendi dalla croce”
Invece Gesù rimanendo sulla Croce, si affiderà al Padre fino a sperimentare tutta la sua fedeltà, e nella Resurrezione riceverà la sua vita che egli stesso aveva affidato al Padre, e la riceverà per sempre.
E anche noi siamo invitati a fare lo stesso cammino, in questa Quaresima e nella nostra Vita, per imparare a vivere le ristrettezze e forse anche un giorno la nostra morte, come un luogo di passaggio ad una vita completamente donata dal Padre, perché avremo imparato a consegnarci completamente.
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