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Benvenut* a TRAPPIST ZERO, una puntata che non vale nel conteggio totale.

Doveva essere una settimana di fuoco per il governo, con la resa dei conti — o per lo meno qualche spiegazione? — sul Russiagate di Salvini, l’approvazione del decreto sicurezza bis, e l’autonomia, mentre il posto del presidente del Consiglio Conte sembrava seriamente in dubbio. A tutto questo si è aggiunto martedì l’annuncio, proprio di Conte, sul dietrofront del governo in merito alla Tav.

Così, mentre Salvini farnetica di numeri a caso, di Bibbiano, di Carola Rakete, letteralmente di mozzarella pur di non parlare di Russia, Conte è andato in Senato a dire che non è vero che non c’è nessun legame tra Salvini e Savoini e che non si conoscono, ma che – siccome Savoini non è legato al governo – va bene tutto lo stesso.

Intanto il Movimento 5 Stelle si gioca la carta dello sconfittismo — non possono fermare la Tav perché la maggioranza parlamentare lo vuole, e non prendono nemmeno in considerazione l’opzione che su una delle proprie battaglie più importanti forse si potrebbe almeno minacciare di far saltare il governo.

Così la settimana si prepara a finire, con il ministro delle Infrastrutture scavalcato dal presidente del Consiglio e dal vicepremier, ma che non si dimette; con il presidente del Consiglio, che parla al Senato mentre il suo stesso partito abbandona l’aula, ma che non si dimette; con il vicepremier che è accusato di aver mentito dal suo stesso presidente del Consiglio, ma che non si dimette.

Leggi le note dell’episodio complete su https://thesubmarine.it/2019/07/25/trappist-025