Tocca prendere in prestito Shakespeare e la sua commedia più riuscita, Much A-do about Nothing, in italiano resa con il titolo Molto rumore per nulla, per spiegare l'inutile attesa alimentata dai quotidiani per il confronto tra il premier Draghi e il leader pentastellato Conte. Il presidente del Consiglio dirà al suo predecessore che sulle armi non si tratta, Conte non può permettersi forzature perché Letta e Franceschini nel fine settimana gli hanno detto chiaramente che a un eventuale strappo corrisponderebbero elezioni anticipate, eventualità che i parlamentari contiani in stragrande maggioranza certi di non essere rieletti evitano come la peste. E allora Conte sbandiererà come suo successo qualche soldo in più messo su povertà e bollette, chiudendo la potenziale crisi che potrebbe però riesplodere su ius scholae e legalizzazione della cannabis. Intanto i russi avanzano in Donbass e la Gabanelli mette nel mirino l'agenzia russa Newsfront e i siti italiani che la riprendono. Su tutte le prime pagine la tragedia del ghiacciaio alla Marmolada, con 6 morti e 15 dispersi.
