L’anima gemella esiste? Qual è il suo reale scopo?
Il libro che ti leggiamo oggi “Molte vite, un solo Amore” inevitabilmente invita a interrogarsi su questa profonda domanda.
Brian Weiss, psichiatra famoso per essersi specializzato nell’ipnosi regressiva, è sicuro che il paziente, proprio grazie all’ipnosi, sia in grado di ripescare dei ricordi rimossi dalla parte conscia. Essi non sono altro che la fonte di un malessere fisico o psichico che non guarisce con i metodi e le terapie tradizionali. L’ipnosi regressiva è un approccio che va a ricercare le cause non nell’infanzia bensì nelle vite passate: così chiaramente si aprono molte porte collegate a parapsicologia, meditazione, spiritualismo e misticismo.
Il libro narra la storia di Pedro ed Elizabeth, due individui distrutti dalle proprie esperienze di lutto: lei perse l’amata madre e lui il fratello. Sono solamente due pazienti normali, che l’autore ha seguito nello stesso periodo. Non si erano mai incontrati nello suo studio, tantomeno fuori.
Weiss inizialmente non fa caso alla possibile analogia tra una vita che i due pazienti sembravano aver condiviso insieme. Molte cose coincidono ed è qui che il mistero è più forte.
Come possono due sconosciuti ricordarsi uno stesso evento? Com’è possibile che “sognino” lo stesso episodio con due punti di vista diversi?
Queste due anime non si erano ancora incontrate in questa vita. Eppure avevano tanto in comune...
È molto interessante cercare di capire il concetto di anime gemelle che possono ritrovarsi nel corso del tempo; forse quando le loro missioni da compiere sono più o meno le stesse. Come può tutto questo essere frutto della casualità? Come si spiega una cosa del genere?
Buon ascolto!