La Deputazione invitò i più quotati artisti del tempo e coinvolse le maestranze locali favorendo il confronto tra artisti provenienti da tutta Italia e rilanciando l’artigianato delle arti plastiche e dell’oreficeria napoletana. La decisione di invitare pittori da altre città non fu però accolta tanto bene da quelli napoletani che scoraggiarono gli artisti forestieri anche con le maniere forti come avvenne con il Cavalier d’Arpino e con il famoso pittore emiliano Guido Reni che, dopo molte minacce e l’accoltellamento di un suo aiutante, lasciò Napoli.