“Sirene” è il romanzo d’esordio di Laura Pugno, o meglio, come sottolinea spesso nelle interviste la sua autrice, è il suo esordio eterno perché dopo la sua prima pubblicazione nel 2007 per Einaudi, quando già fu apprezzato dalla critica e da un pubblico di nicchia, ha conosciuto una nuova stagione di grande popolarità in seguito alla ristampa per Marsilio nel 2017, un’operazione editoriale che l’ha consegnato a una audience nuova e giovane. Ed è recente la notizia che vorrebbe l’autrice impegnata nella lavorazione di una serie tv tratta dal romanzo.
Le etichette del “fantastico” “fantascientifico” "distopico" non riescono a contenere del tutto la complessità dei temi, dello stile, della scrittura: Sirene ha certamente degli elementi costitutivi della distopia ma non rischia neanche per un attimo di essere pura letteratura d’evasione, tutt'altro, rifugge gli stereotipi del genere e utilizza lo spunto fantastico abbinato a una lingua precisa e fredda, priva di pathos, per provocare nei lettori un effetto di straniamento fortissimo, uno shock emotivo che riesce a far riflettere sul confine tra animale e umano.
Pugno riesce a rendere questo romanzo così disturbante innanzitutto attraverso la desacralizzazione di una figura mitologica con la quale tutti noi abbiamo familiarità, che è stata da sempre oggetto di venerazione, timore e rispetto e che nel romanzo viene letteralmente violentata da un’umanità alla deriva: la sirena.
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“Sotto la pelle - libri antispecisti” è un podcast prodotto da Minima Shop (www.minimashop.it), negozio vegan, zero rifiuti e senza plastica.
I testi e la voce sono i miei, Viviana Lisanti, la sigla e i commenti musicali sono di Riccardo Canta e Ruggero Pasini.