La pazienza è una virtù cristiana che ci fa sopportare con animo tranquillo, per amor di Dio e in unione con Gesù Cristo, i patimenti fisici o morali. Soffriamo tutti abbastanza da farci santi se sapessimo soffrire da forti e per motivi soprannaturali; molti invece soffrono lagnandosi, bestemmiando, e talora anche maledicendo la Provvidenza; altri soffrono per orgoglio o cupidigia, per cui perdono il frutto della loro pazienza. Il vero motivo che ci deve ispirare è la sottomissione alla volontà di Dio e per indurvici, la speranza della ricompensa eterna che coronerà la nostra pazienza. Ma lo stimolo più efficace è la meditazione di Gesù che patisce e muore per noi. Se Gesù, che era la stessa innocenza, sopportò così eroicamente tante torture fisiche e morali, per amor nostro, per riscattarci e santificarci, non è forse giusto che noi, che siamo colpevoli e che fummo coi peccati nostri causa dei patimenti suoi, consentiamo a patire con lui e con gli stessi suoi intendimenti, con lui collaborando all’opera della nostra purificazione e della nostra santificazione, così da parteciparne poi la gloria dopo averne partecipato i patimenti? Le anime nobili e generose vi aggiungono un motivo di apostolato: patiscono per dare compimento alla passione del Salvatore Gesù, lavorando così alla redenzione delle anime. Qui sta il segreto della pazienza eroica dei santi e dell’amor loro per la croce.