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Description

Poiché il veleno dell’impurità s’insinua attraverso tutte le fessure, bisogna saper mortificare i sensi esterni, i sensi interni, gli affetti del cuore.Il corpo ha bisogno di essere disciplinato e occorrendo castigato per stare sottomesso all’anima. Deriva da questo principio la necessità della sobrietà, talvolta anche del digiuno o di qualche esercizio esteriore di penitenza; come pur la necessità, in certe occasioni, specialmente in primavera, di un regime emolliente per calmare l’ebollizione del sangue e gli ardori della concupiscenza. Nulla deve essere trascurato per assicurare il dominio dell’anima sul corpo. Via il sonno troppo prolungato; in generale non è bene rimanere a letto il mattino, quando uno è sveglio e non può più ripigliar sonno.Nel corpo ogni senso ha bisogno di essere mortificato. Il santo uomo Giobbe aveva fatto patto con gli occhi di non lasciarli correre su persone che gli potessero causare tentazioni. L’Ecclesiastico premurosamente raccomanda di non fissare gli occhi sulle giovani e di stornare lo sguardo dalla donna elegante: “perché molti sono sedotti dalla sua bellezza e la passione vi s’infiamma come il fuoco”. Consigli molto ben fondanti in psicologia: lo sguardo eccita la fantasia e accende il desiderio, il desiderio poi sollecita la volontà e, se questa acconsente, il peccato entra nell’anima.