Otto giorni dopo la nascita di Giovanni, la lingua di Zaccaria si sblocca non appena scrive su una tavoletta: “Il suo nome è Giovanni”. Dopo il silenzio prolungato, Zaccaria pronuncia un canto, conosciuto come Benedictus, in cui benedice Dio non solo per averlo benedetto con la nascita di Giovanni, ma per aver riscattato il suo popolo con l’avvento di Gesù. In un mondo dove la parola viene usata soprattutto per dire male invece che per dire bene, “benedire” è un atto prezioso. Questa esortazione alla gratitudine, alla “benedizione” nei confronti di chi ci ha fatto del bene, è un’indicazione importante sia per chi crede in Dio, che per chi non crede.