Lunedì 17 luglio, Nole Djokovic piange sul Centrale, per la prima sconfitta dopo 34 vittorie consecutive a Wimbledon, che gli vale la rinuncia (temporanea) al sogno di raggiungere Roger Federer. Un cambio di programma, però, che potrebbe anche essere definitivo, di fronte all’ascesa di Carlos Alcaraz, nuovo signore del tennis mondiale, che sembra avere tutte le carte in regola per diventare l’uomo da battere su ogni superficie. Lato B con la vittoria all’europeo under 19, e con il “nessuno è profeta in patria”, versione calcistica.