Il Garante della privacy blocca DeepSeek “a tutela dei dati italiani” e apre un’istruttoria”. Se voleva i titoli sui mezzi di informazione, obiettivo raggiunto, ma una domanda sorge spontanea: trattasi di decisione che ha senso, o che fa senso?Dal comunicato stampa: “Il Garante, inoltre, ha chiesto alle società (Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence) che tipo di informazioni vengano utilizzate per addestrare il sistema di intelligenza artificiale e, nel caso in cui i dati personali siano raccolti attraverso attività di web scraping, di chiarire come gli utenti iscritti e quelli non iscritti al servizio siano stati o vengano informati sul trattamento dei loro dati”.A parte il fatto che sarebbe interessante sapere perché il Garante non blocchi tutte le aziende e operatori che ci affogano di telefonate indesiderate, per venderci di tutto e di più, visto che non si capisce come facciano ad avere i nostri recapiti, i nostri dati e non sappiamo chi e come garantisca la privacy, c’è da chiedersi se le richieste di cui sopra siano state fatte anche agli altri chatbot “occidentali” che vanno per la maggiora: Chat GPT, Claude, Copilot, Gemini, e la lista non è completa. Chissà se e cosa hanno risposto.Altra domanda sorge altrettanto spontanea: il Garante si preoccupa della nostra privacy, oppure dell’intelligenza artificiale Made in China? Nel secondo caso, non sono affari suoi, ma c’è da prestare attenzione. Non c’è solo DeepSeek. Di chatbot cinesi ce n’è una collezione...