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In apertura, per i Grandi classici, la redazione ha scelto No Leaf Clover dei Metallica, principali interpreti dell’heavy metal e del thrash metal. Il brano è tratto da S&M: un disco registrato dal vivo nel 1999 con la San Francisco Symphony Orchestra diretta da Michael Kamen e pubblicato dalla Elektra Records. Kamen ha contribuito alla realizzazione e all'arrangiamento in chiave sinfonica di una selezione dei vecchi brani del gruppo californiano, oltre a The Ecstasy of Gold (brano composto da Ennio Morricone per Il buono, il brutto, il cattivo) e a due inediti: Human e No Leaf Clover, quest'ultimo in seguito estratto come singolo nel 2000. Il titolo dell'album è un gioco di parole: la S sta per Symphony, scritta in maniera simile ad una chiave musicale, mentre la M sta per Metallica ed è presa dal classico logo del gruppo.
Questa settimana, il brano proposto dal MEI è Io sono Marco di Massimo Stona. Dopo il successo di Santa Pazienza, il cantautore ha toccato con mano le difficoltà del mondo musicale, infondendo in lui il bisogno di andare oltre, per dimostrare a sé stesso e al pubblico di poter essere un autore capace di raccontare storie profonde e universali. La consapevolezza e la ricerca lo portano ad imbattersi nella storia di Franco e Andrea Antonello, padre e figlio uniti dalla lotta contro l’autismo. Una storia che lo colpisce nel profondo e dà vita a Io sono Marco. Scritto dal punto di vista di un bambino autistico di 10 anni, il brano è un racconto che prova a dar voce a chi spesso non ce l’ha, interpretato con un parlato intenso, quasi un monologo, per far emergere con ancora più forza le emozioni di Marco.
Per il nuovo appuntamento di Soundtrack City, ideato da Marco Testoni e curato con Massimo Privitera, questa settimana al centro vi è l’intervista a Stefano Mainetti, in occasione della presentazione del suo ultimo album Along Time che si è svolta presso i Forum Studios di Roma. Il disco è pubblicato dalla Da Vinci Classics con il libretto a cura dello stesso Privitera, nel quale due grandi artisti come Gilda Buttà al pianoforte e Luca Pincini al violoncello interpretano alcune delle più intense partiture composte da Mainetti per il cinema e la televisione. Accanto, il brano scelto dall’ospite per la puntata è Il deserto di fuoco, di Mainetti con la voce di Rosanna Napoli: fu composto come colonna sonora della serie televisiva omonima Deserto di fuoco, del 1997 diretta da Enzo G. Castellari con Franco Nero, Vittorio Gassman, Claudia Cardinale, Virna Lisi e Giuliano Gemma.
Come brano proposto dalla redazione di Classic Rock On Air questa settimana abbiamo Looking for somebody tratta dall’ultimo album dei 1975: Being funny in a foreign language del 2022. Matthew "Matty" Healy voce e chitarra, Adam Hann chitarra, George Daniel batteria e Ross MacDonald basso sono i membri della band indie rock di Manchester, nata a cavallo tra il 2012 e il 2013. Being funny in a foreign language è il quinto lavoro pubblicato dal gruppo inglese. Pensato quando durante la pandemia furono costretti a cancellare il tour, l’album è accompagnato anche da un cambio di rotta, dopo la decisione di Matty e soci di cambiare produttore. Un album che ha visto grande entusiasmo del pubblico e, come spesso succede, anche opposte risposte dalla critica che, nei loro confronti, è sempre divisa fra grande amore e critiche spietate.
Per la sigla di chiusura del mese di marzo il Direttore Renato Marengo ha scelto Profondo Rosso dei Goblin edito da Bixio.  Pubblicato nel 1975,  è il primo album dei Goblin, il celebre gruppo rock italiano. Il contratto con la Cinevox Record arrivò grazie al padre di Claudio Simonetti, Enrico, e durante la registrazione, Carlo Bixio li propose a Dario Argento per la colonna sonora del suo film omonimo. L’album, che mescola rock e atmosfere cupe, presenta brani composti principalmente dalla band, con la partecipazione del pianista jazz Giorgio Gaslini. I Goblin firmarono la prima facciata dell'album, mentre Gaslini curò la seconda. Tra le tracce più iconiche, Profondo Rosso e Death Dies, ma anche Wild Session, che include un'introduzione originariamente creata dai Goblin.Fondati da Claudio Simonetti e Massimo Morante, i Goblin sono noti per le loro colonne sonore, in particolare per la collaborazione con Argento, che ha definito gran parte della loro carriera. Profondo Rosso rimane un capolavoro che ha segnato la storia della musica per film.