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La Bce continua la sua politica rigorista e di innalzamento dei tassi d’interesse, portandolo a fine luglio a quota 4,25%, toccando il livello più alto del costo del denaro dal 2001. Decisione che fatto alzare le voci dei Paesi dell’area mediterranea e latina dell’Unione, preoccupati per le conseguenze sulla crescita delle rispettive economie.
Nel comunicato stampa a corredo del nono rialzo di quest’anno si legge: «L'inflazione continua a scendere ma ci aspettiamo che resti ancora troppo alta per troppo tempo» e che, per questo, i tassi d’interesse «saranno fissati a livelli sufficientemente restrittivi per il tempo necessario per raggiungere il target d’inflazione al 2%». Di conseguenza, ulteriori rialzi potrebbero essere apportati a settembre.

Nella puntata di oggi Massimiliano Panarari analizza il quadro che ha portato a questa decisione e alle diverse reazioni tra falchi tedeschi e Paesi del Sud Europa.

Fonti: Musiche ed effetti su licenza Artlist.