Quando ero più giovane non avevo grosse difficoltà a distinguere destra e sinistra, non ero uno di quelli che dovevano guardarsi le mani per capire da che parte era l’una e da che parte fosse l’altra. E di che ero, e sono, uno di quelli che partiva svantaggiato perché damascano me lo ricordo bene il neurone solitario che si incastrava nell’ascoltare chi si riferiva ad una ed una sola mano giusta, che però era per me delle due la mano tonta e incapace di rendersi utile al sistema.