Molti lo ricordano per la famosa marcia dei 40mila nel 1980 a Torino, quando operai e impiegati della Fiat lo seguirono in piazza per chiedere la fine dell’occupazione delle fabbriche e il ritorno al lavoro, mettendo così all’angolo il partito comunista - allora guidato da Enrico Berlinguer - e dando inizio a una nuova fase delle relazioni industriali. Ma l’immagine che meglio lo dipinge è un’altra: al funerale di Gianni Agnelli restò in piedi e immobile per tutta la durata della cerimonia, unica figura che si stagliava nella navata affollatissima. All’uscita dal Duomo i cronisti gli chiesero spiegazioni di quella scelta, lui rispose: «Era una promessa che avevo fatto all’Avvocato. La ragione? Resta tra di noi». Un romano trapiantato a Torino e a Milano che nei suoi quasi cento anni di vita ha rappresentato un certo modo di fare capitalismo in Italia.