Ci sono momenti in cui la vita sembra immobile.
Nulla si muove, eppure dentro di noi qualcosa cambia silenziosamente forma.
È l’attimo che precede ogni trasformazione: quello che Giorgio De Chirico ha scolpito nel tempo con la sua opera Le Muse inquietanti. In questo episodio entriamo nella sua piazza sospesa, dove il silenzio pesa come il marmo e le ombre si allungano come pensieri che non trovano casa.
Due figure senza volto — le Muse — diventano simbolo di ogni essere umano che attraversa l’incertezza, la perdita, la ricerca di senso.
De Chirico ci insegna che l’inquietudine non è un difetto da correggere, ma un segnale di vita.
Che l’immobilità può essere fertile.
Che le ombre non spengono la luce, la rivelano. Un viaggio dentro il mistero, l’attesa e la potenza creativa del “non ancora”.
Perché a volte, proprio quando tutto sembra fermo, la nostra trasformazione più profonda è già cominciata.