La fede in un Dio unico accompagna sin dall'inizio la nascita del giudaismo, anche se il superamento del politeismo fenicio-cananeo è un punto d'arrivo nella storia del popolo ebraico e non un punto di partenza. Il superamento di quelle che erano state le forme preesistenti di religiosità politeistica non fu rapido, e ne scorgiamo le tracce proprio sui nomi applicati a Dio nell’Antico Testamento. Il primo e più importante nome di Dio in tutta la Torah è indicato con 4 lettere e la sua etimologia può essere ricercata nella radice di “essere”. Essendo formato solo da consonanti (Yhwh), che foneticamente si pronunciano come emissioni di respiro, esso è inesprimibile e al contempo comunica l’inafferrabilità di Dio. La probabile pronuncia del tetragramma sacro è Jahwe. Dopo la caduta del secondo Tempio il proferirlo fu proibito in ogni occasione quindi venne sostituito da espressioni quali Adonai (=Signore) o da attributi (Eterno, Altissimo). Abbiamo anche i nomi di El ed il plurale Elohim.
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