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Queste le principiali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna dell’11 giugno 2025.

In apertura il tema della repressione. Solo a Bologna sarebbero 54 gli attivisti e attiviste che la Procura ha indagato per due diverse manifestazioni a favore della Striscia di Gaza e del popolo palestinese. Nei giorni scorsi, 32 di loro hanno ricevuto un avviso di fine indagini preliminari nei loro confronti per il corteo con cui, a maggio di un anno fa, centinaia di manifestanti si misero sui i binari della stazione di Bologna. Altri 22 attivisti sono stati indagati per la protesta durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Bologna: in quell’occasione una delegazione del movimento dei Giovani Palestinesi fu invitata sul palco della cerimonia per tenere un breve discorso, mentre in strada si verificavano scontri tra manifestanti e polizia.

Restiamo in tema. La Regione Emilia-Romagna conferma la rottura dei rapporti diplomatici nei confronti del Governo israeliano e lancia un nuovo appello a Governo italiano e commissione Ue perché facciano altrettanto. "Vogliamo chiedere a Giorgia Meloni e a Ursula von der Leyen di essere leader di tutti: care presidenti, prendete un'iniziativa e portate a sintesi tutte le iniziative che anche nella loro diversità chiedono il cessate il fuoco", dice in aula la sottosegretaria alla presidenza della Regione Manuela Rontini rispondendo al question time. Governo italiano e Ue "molto più di un ente regionale hanno gli strumenti per inviare messaggi netti a chi viola il diritto internazionale e soprattutto a chi viola i diritti umani. Non riusciamo infatti a rassegnarci- afferma Rontini- al fatto che mentre nella striscia di Gaza continuano a consumarsi violazioni sistematiche del diritto umanitario con attacchi indiscriminati alla popolazione palestinese, il nostro paese e l'Unione europea restino inermi: com'è possibile, ci chiediamo ogni giorno, che a fronte di tutte le dichiarazioni pubbliche, anche quelle del Governo, tardive ma oggi di ferma condanna, non si faccia nulla, non ci sia una sanzione, un'interruzione dei rapporti e si continui invece a voltarsi dall'altra parte, anche da quest'aula".

Passiamo alla sanità. Buone notizie per l'autodeterminazione della donna. In Emilia-Romagna i medici obiettori sull'interruzione di gravidanza sono passati dal 46% del 2020 al 38% del 2025, a fronte del 63% della media nazionale, mentre nel 2024 il 73% delle interruzioni volontarie di gravidanza è avvenuto utilizzando la pillola RU486. Il quadro è stato fornito dall'assessore regionale alla Salute, Massimo Fabi, rispondendo al question time in Assemblea legislativa a una sollecitazione della consigliera Simona Lembi (Pd) che chiedeva alla Regione di garantire l'applicazione della legge 194. "La legge 194 è stata una delle tre leggi sanitarie introdotte nel 1978 e che hanno cambiato la sanità italiana per sempre - ha ricordato Lembi - Da allora, il risultato è che gli aborti, oltre che essere usciti dalla clandestinità, sono diminuiti, passando dai 234mila del 1983 ai 66.400 nel 2020".

Ora il lavoro. I festival dell'estate -il "Cinema ritrovato" e il "Cinema sotto le stelle"- non corrono rischi, ma in altre sale di Bologna potrebbero esserci presto forme di protesta. Questo perché è stato aperto lo stato di agitazione nei cinema di Bologna per la ripresa delle trattative unitarie per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. E la Slc-Cgil spiega che le forme di protesta varieranno da cinema a cinema, preservando però quelli che hanno sottoscritto, o che sottoscriveranno, accordi aziendali di salvaguardia della parte normativa del contratto nazionale Esercizi cinematografici 2016. Ovvero, il tipo di accordo che è stato sottoscritto con la 'Modernissimo srl' (società controllata dalla Fondazione Cineteca di Bologna) mettendo quindi "in sicurezza il normale svolgimento dei prestigiosi festival che stanno per iniziare come il 'Cinema ritrovato' e il 'Cinema sotto le stelle': con l'accordo infatti- come spiega la Slc- la società cinematografica si dissocia dalla presunta ipotesi di rinnovo di contratto nazionale sottoscritta da Anec con Fistel-Cisl e Uilcom-Uil ma contestata dalla Cgil, perché -recita l'accordo- lascia 'spazio per potenziali controversie'".

Passiamo all'ambiente. "Quanta biodiversità di impollinatori c'è nell'oasi delle querce che si vuole sacrificare al cemento?". Per rispondere a questa domanda scatta un "bioblitz", pensato per coinvolgere chiunque sia interessato nel censimento degli insetti. A organizzare l'iniziativa è il Comitato Bertalia-Lazzaretto di Bologna, che contesta duramente il progetto di nuovo "ecodistretto" messo in campo dal Comune in quell'area. L'incursione ambientalista andrà in scena sabato alle 15: appuntamento al capolinea della linea 11 in via Agucchi. "Un bioblitz è un appuntamento di citizen science (scienza dei cittadini)- spiega il comitato in una nota- in cui membri della comunità collaborano in natura per trovare e identificare il maggior numero possibile di specie viventi. È una pratica già utilizzata in molte aree in Europa e in Italia al fine di mappare la biodiversità con il coinvolgimento diretto dei cittadini, affiancati da scienziati e personale appositamente formato". 

Apriamo la pagina culturale. Comincerà venerdì prossimo, 13 giugno, e proseguirà fino al 19 luglio la quattordicesima edizione di Botanique, il festival musicale che si svolge nei giardini di via Filippo Re a Bologna. Anche quest’anno gli organizzatori hanno scelto la modalità dell’abbonamento a 10 euro con cui sarà possibile assistere ad oltre 20 concerti. Lele Roveri, direttore artistico di Botanique. (AUDIO)

Restiamo lungo via Irnerio a Bologna. Torna "Siamo Tempesta", la festa dei circoli Arci del territorio: da domani a sabato, nel parco della Montagnola, per dare vita a "un momento di incontro vivo e aperto, con laboratori, dibattiti, musica, performance e convivialità come modalità per condividere e diffondere i valori portati avanti da Arci attraverso una grande celebrazione condivisa", sottolinea l'associazione presentando l'evento. In programma, dunque, "tre giorni per celebrare Arci come comunità fatta di persone, Circoli, volontari e attiviste che ogni giorno contribuiscono alla vita dell'associazione attraverso la cultura, la mobilitazione, l'accoglienza, l'educazione e l'impegno sociale", continua l'associazione, aggiungendo che la kermesse vuol essere "un invito a far tuonare le voci in un grido collettivo di opposizione alle guerre, alle ingiustizie sociali, al fascismo e all'omolesbobitransfobia".

Infine un appuntamento. Alle 18.30, al Centro Sociale della Pace, in via del Pratello 53, si terrà il secondo incontro del ciclo “Le mani su Bologna”. “Il cibo che ci mangia – Riflessioni sulla foodification” il titolo dell’incontro, che vedrà protagonisti la giornalista di Libera Sofia Nardacchione e il saggista Wolf Bukowski.