Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 12 febbraio 2025.
In apertura il trasporto pubblico. Venerdì 14 febbraio alle 18 in piazza Maggiore, sotto Palazzo D'Accursio, ci sarà un'assemblea cittadina per protestare contro il rincaro dei bglietti Tper decisi dal Comune. Con l'aumento del 53%, da 1,50 euro a 2,30 euro, "il trasporto pubblico di Bologna diventerà il più caro d'Italia, sempre più al servizio dei turisti e non di chi in questa città ci vive, lavora, studia", dicono gli organizzatori. I primi firmatari sono Comitato Besta, Rete Reca, Ecoresistenze, Cambiare Rotta, Potere al Popolo Bologna, Usb, Sgb, Osa - Opposizione studentesca d'alternativa, Rete dei comunisti Bologna. "Le lotte ambientaliste e le lotte sociali sono direttamente collegate, costruiamo un fronte comune per l'accessibilità al trasporto pubblico fra lavoratrici e lavoratori, sindacati, studenti, realtà ambientaliste e organizzazioni politiche", è l'appello.
Intanto gli esperti pongono dubbi sulla sostenibilità dell'operazione annunciata da Tper per l'acquisto di autobus a idrogeno. Sebbene la maggior parte dei fondi necessari provenga dal Pnrr, la società di trasporti spenderà 5,4 milioni di euro per 137 mezzi a idrogeno, che secondo Nicola Armaroli, direttore di ricerca del Cnr, al momento è una tecnologia tre volte più energivora rispetto a un motore elettrico. (AUDIO)
Ancora i trasporti. Nasce la destinazione "Bologna Aeroporto" che rende possibile acquistare in un'unica soluzione il biglietto del treno Frecciarossa, intercity o regionale e quello del People Mover. "È un valore aggiunto - sottolinea l'amministratore delegato e direttore generale di Aeroporto Marconi, Nazareno Ventola - la competitività di un aeroporto passa dalla connettività aerea, ossia dalla capacità di raggiungere dall'hub il resto del mondo, però bisogna arrivarci in aeroporto e sviluppare un progetto di intermodalità così importante per noi è fondamentale".
Intanto il Comune stringe accordi per rimuovere le scritte sui muri. Questa mattina a Palazzo D'Accursio è stato infatti siglato un patto di collaborazione con cui Confabitare, l'associazione dei proprietari immobiliari 'adotta' per tre anni via Lame. Col progetto 'No Tag', Confabitare si impegna dunque a rimuovere i graffiti su edifici, portici e saracinesche, occupandosi sia di fare i sopralluoghi preventivi sia di acquisire il nulla osta dalle proprietà. Oltre alla rimozione delle tag, l'associazione si occuperà anche di monitore la zona e gestire eventuali recidive. Dagli interventi sono esclusi gli edifici sottoposti a vincolo e tutela da parte della Soprintendenza. Il Comune sosterrà le attività concordate facilitando le procedure per ottenere i permessi necessari e anche le iniziative di promozione e autofinanziamento. Garantita inoltre l'esenzione totale dal pagamento del canone e della tassa rifiuti giornaliera per l'occupazione di suolo pubblico del cantiere.
Passiamo al carcere. Nell'incontro con il capo dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità Antonio Sangermano "si è avuta conferma di quanto appreso nei giorni scorsi da fonti sindacali", vale a dire che il Dipartimento "intende collocare fino a 50 giovani adulti negli spazi detentivi del carcere di Bologna dati in uso al circuito minorile, tenendoli separati dai detenuti adulti". Per questo motivo il Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri e quello del Comune di Bologna Antonio Ianniello fanno sapere di aver "raccomandato al capo dipartimento, date le insidiose complessità di questa opzione organizzativa, di coinvolgere, attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico, il Comune di Bologna e la Regione", ricordando che "è necessario che il dipartimento coinvolga le Regioni e gli Enti locali nelle decisioni che riguardano lo spostamento di contingenti consistenti di detenuti". La motivazione fornita per giustificare la scelta di spostare tanti giovani adulti alla Dozza, riportano i due Garanti, è stata "l'urgenza della pressione del sovraffollamento negli istituti minorili, fenomeno che si riscontra in tutto il Paese e caratterizzato da un'ampia parte di minori stranieri non accompagnati" e che, scrivono Cavalieri e Ianniello, è "evidentemente causato, in particolare, dagli effetti del decreto Caivano".
Passiamo alla salute. In un anno in Emilia-Romagna, da quando una delibera dell'allora giunta Bonaccini ha istituito il Comitato regionale etico nella clinica (Corec) di fatto rendendo l'accesso al suicidio medicalmente assistito garantito con tempi e modalità certi senza passare per l'approvazione di una legge regionale, sono state presentate tre richieste per il suicidio medicalmente assistito. Le hanno avanzate tre pazienti oncologici. Lo rivela la consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, in un'intervista all'edizione locale del Resto del Carlino. Di queste tre richieste solo una è giunta al termine dell'iter. Le altre due, precisa all'ANSA Castaldini, "no, perché un paziente nel frattempo è deceduto e l'altro poi ha deciso di non proseguire".
Ora la politica. In vista del congresso del partito, un gruppo di iscritti dei Verdi di Bologna firma un documento per aprire una discussione sulla permanenza nel centrosinistra, dal momento che gli impegni pre-elettorali e le proposte programmatiche della formazione ecologista vengono sistematicamente disattesi. Le parole di uno dei firmatari, Pierpaolo Lanzarini. (AUDIO)