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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 14 febbraio 2024.

In apertura il tema dell’informazione. Dopo il “caso Ghali” non si fermano le proteste contro la Rai, accusata di essere schierata a favore di Israele e di ignorare le atrocità che sta subendo la popolazione palestinese a Gaza. Dopo presidi in varie città italiane, tra cui Napoli, domani pomeriggio i Giovani Palestinesi di Bologna chiamano a raccolta per un presidio sotto la sede bolognese della televisione pubblica. Le parole di Davide, uno degli organizzatori. (AUDIO)

Ora la giustizia. Ventiquattro perquisizioni a Ferrara nei confronti di altrettanti indagati per apologia di fascismo, istigazione all'odio razziale, minacce e vilipendio delle forze armate. L'indagine che ha portato all'operazione 'Bravi ragazzi' è partita da una cena, prima di Natale, durante la quale un gruppo di persone si sarebbe ritrovato in un ristorante, inneggiando al nazismo e a Hitler. C'erano anche volantini con contenuti simili e con minacce nei confronti delle forze di polizia. L'obiettivo delle perquisizioni e degli accertamenti in corso, anche informatici, è di capire se l'episodio in questione sia stato isolato o se si è di fronte a un gruppo strutturato.

Passiamo all'ennesimo caso di violenza di genere. Un 46enne è stato allontanato da casa con il divieto di avvicinarsi alla moglie 44enne e alle due figlie di cinque e sei anni, perché accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Sono stati i Carabinieri della stazione di Calderara di Reno, nel bolognese, ad eseguire il provvedimento a suo carico. Tutto è degenerato il 15 gennaio, quando una pattuglia è intervenuta dopo una segnalazione di alcuni cittadini che avevano visto un'auto sbandare ripetutamente, indicando alla guida un uomo che stava colpendo la donna, seduta accanto, con pugni alla testa. La donna, una 44enne marocchina, come il marito, ha raccontato tutto alle forze dell'ordine per la prima volta, nonostante i maltrattamenti non siano di oggi. Sposata da otto anni, dopo un primo periodo di tranquillità familiare, la donna ha spiegato che dopo il primo trasferimento in Italia sono iniziati i primi problemi. Al marito non andava bene che la moglie seguisse un corso di lingua italiana, ad esempio, perché geloso del fatto che altri uomini potessero seguirlo. La donna ha riferito inoltre ai militari, che verso la fine di gennaio, il marito, senza preavviso, è tornato in Marocco per sbrigare alcune faccende, abbandonando così lei e i due figli in Italia e facendo mancare loro mezzi economici di sostentamento. Poi, sono cominciati i maltrattamenti, anche in presenza delle figlie, sotto forma di botte un paio di volte alla settimana, oltre a costrizioni varie e pure abusi sessuali.

Restiamo in tema. Una danza festosa affinchè anche a San Valentino "tutto il mondo sappia che noi vogliamo un mondo con amore, non con la violenza". È l'iniziativa di One billion rising che insieme alla Casa delle donne di Bologna, per l'undicesimo anno di fila, porta in piazza una coreografia colorata di rosso sulla musica di "Break the chain", colonna sonora del movimento, per "rompere la catena dalla violenza", appunto. Quest'anno, per la prima volta partecipano anche gli studenti delle scuole dell'Emilia-Romagna, grazie a un progetto partito nelle classi promosso insieme all'Ufficio scolastico regionale per coinvolgere insegnanti e studenti nella lotta contro la violenza sulle donne, utilizzando la danza come mezzo di espressione e sensibilizzazione condivisa. "La violenza non è accettabile. Non possiamo andare avanti se non lo impariamo già da subito quando siamo piccoli- spiega Rachelle Hangsblen, che da 11 anni porta avanti il flash-mob a Bologna- loro sono il nostro futuro. È anche un'occasione per approfondire il tema nelle scuole".

Ora l'inquinamento. Dopo qualche giorno di tregua, l'Emilia-Romagna ripiomba nell'emergenza smog: da domani, infatti, in tutte le province ritornano le limitazioni per la qualità dell'aria che saranno in vigore fino a venerdì, in attesa di un nuovo bollettino. Con il 'bollino rosso', tornano le misure emergenziali che riguardano praticamente tutte le zone di pianura: stop alla circolazione anche per i veicoli diesel fino a Euro 5, dalle 8.30 alle 18.30 e abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19 gradi e nelle attività industriali e artigianali fino a 17 gradi.

Restiamo in tema ambientale. Nasce in Emilia-Romagna un nuovo programma avanzato di dottorato, frutto della partnership tra le Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, Ferrara, il Politecnico di Milano e l'Università Cattolica del Sacro Cuore (sedi di Piacenza), con il coinvolgimento di stakeholder pubblici e privati. Temi centrali dei percorsi proposti, come annuncia la Regione, le questioni più urgenti che riguardano il futuro del pianeta, dalla crisi climatica al contrasto alle disuguaglianze, dal Green Deal alla transizione digitale. Un progetto che la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna ha deciso di sostenere stanziando quasi 4,8 milioni euro che serviranno a finanziare 56 borse di ricerca destinate ad altrettanti dottorandi. Il programma, chiamato "Territorio Sostenibile 2.0", punta in particolare alle nuove sfide di carattere globale, "costruendo reti di innovazione sul territorio per formare esperti in grado di coniugare le esigenze del sistema produttivo locale con la tutela dell'ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici e la riduzione delle disuguaglianze".

Voltiamo pagina. Era il 14 febbraio 2004 quando, nella stanza D5 del residence 'Le Rose' di Rimini, venne rinvenuto il corpo senza vita di di Marco Pantani. Aveva compiuto 34 anni da un mese e un giorno. L'uomo dalle gambe d'acciaio ed i polmoni infiniti, lo scalatore capace di vincere nello stesso anno, il 1998, Giro d'Italia e Tour De France, se n'era andato solo, depresso, nell'anonima camera di un altrettanto anonimo albergo. L'autopsia rivelò che la morte risaliva al tardo pomeriggio. A causarla un edema polmonare e cerebrale dovuto a un'overdose di cocaina e psicofarmaci. Venti anni dopo, i milioni di appassionati che aveva fatto innamorare di sé in tutto il mondo lo ricordano sempre con la bandana legata in fronte, sul volto il ghigno da Pirata, i suoi scatti che bruciavano le energie degli avversari, la maglia Rosa come una bandiera. Per questo i suoi tifosi lo hanno amato da vivo e venerato da morto, nonostante le accuse di doping, la cocaina, i dubbi. Nonostante il brutto modo in cui se n'è andato.

Infine la musica. Addio a uno dei principali personaggi dell'universo Vasco Rossi. È morto all'età di 66 anni Andrea Giacobazzi, l'uomo che ha ispirato il celebre brano 'Colpa d'Alfredo', canzone che, non a caso, nel 2017 ha aperto il concerto dei record, 'Modena Park'. Giacobazzi faceva parte del gruppo di amici del rocker di Zocca. È deceduto per complicazioni post operatorie. Nel brano 'Colpa d'Alfredo', che dà il nome al disco del 1980, Andrea Giacobazzi, alias Alfredo, viene indicato da Vasco Rossi come colui che gli aveva fatto fallire il tentativo di uscire con una ragazza conosciuta in un locale, che poi era lo 'Snoopy' di Modena. Lo stesso Giacobazzi in anni recenti ha raccontato la genesi di quel brano divenuto iconico col tempo: "Vasco venne da noi. Stava a duemila per l'emozione, voleva accompagnarla a casa. Io iniziai a parlargli dicendo che, visto che doveva arrivare a Misano dove la sera avrebbe dovuto suonare, era meglio se partiva in tempo utile per non rimanere imbottigliato nel traffico. Questi erano i discorsi seri e inopportuni che gli hanno fatto sciupare tutte le occasioni".