Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 15 gennaio 2024.
In apertura la politica. La proiezione del film propagandistico russo “Il testimone” alla fine non ci sarà, ma non perché lo ha richiesto il Comune. Al contrario, la polemica scoppiata attorno alla pellicola ha fatto registrare un boom di prenotazioni, passate da 10 a 200, che rende impossibile svolgere la proiezione negli spazi della casa di quartiere Villa Paradiso. Al posto della proiezione, però, ci sarà un’assemblea. Le parole di Maurizio Sicuro, gestore di Villa Paradiso. (AUDIO)
Ora la mobilità. Entreranno in vigore domani le ordinanze che introducono i controlli per Città 30, l’abbassamento del limite di velocità a 30 km/h in molte strade cittadine. Da domani, infatti, sei pattuglie della Polizia Locale controlleranno che il limite venga rispettato, comminando sanzioni e multe qualora così non fosse. Il centrodestra, però, non si rassegna e oggi ha annunciato la volontà di indire un referendum consultivo per chiedere il parere dei bolognesi, nonostante il sondaggio del Comune di Bologna a cui hanno partecipato 20mila persone. Per il sindacato di base Usb, invece, Città 30 sarà la tempesta perfetta. Le parole di Luigi Marinelli di Usb. (AUDIO)
E siamo ai trasporti. Tra le polemiche sono entrate in vigore oggi le nuove tariffe del People Mover, la monorotaia che collega la stazione all’aeroporto di Bologna. Il costo della singola corsa è salito a 12,8 euro dai già non economici 11 euro di prima, per effettuare appena 5 km. Il People Mover di Bologna e quello di Pisa rappresentano i collegamenti più cari nel tragitto stazione-aeroporto, con tariffe fino a cinque volte più care per chilometro rispetto ai medesimi trasferimenti in altre città d’Italia e d’Europa. Per contro, però, ci sono due novità: da un lato il costo del biglietto del People Mover sarà integrato con quello del bus e dall’altro entro il primo semestre 2024 Tper ripristinerà in via sperimentare il collegamento su gomma, il vecchio Blq, precedentemente cancellato per non fare concorrenza al People Mover.
Restiamo in tema infrastrutturale. Contro il "rilevante ritardo" dei cantieri dei Passante, in particolare per quanto riguarda le opere complementari all'infrastrutture, si muove il Pd in Parlamento. Il deputato Andrea De Maria ha depositato una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti "per chiedere al Governo di assicurare la realizzazione in tempi certi delle opere di adduzione al Passante di Bologna e in particolare del nodo di Funo vista l'urgenza e l'elevata priorità". La questione riguarda le cosiddette opere d'adduzione al Passante definite con l'accordo del 15 aprile 2016. Il cronoprogramma del marzo 2023, rileva il dem, "è ampiamente superato per tutte le cinque opere previste ed in particolare per il nodo di Funo il cui procedimento per l'assoggettabilità Via è praticamente fermo al ministero dell'Ambiente da oltre due anni e la Regione Emilia-Romagna non ha ricevuto alcun riscontro nemmeno alle due lettere di sollecito del 20 febbraio 2023 e del 18 ottobre 2023". Queste opere, sottolinea De Maria, "sono di rilevanza strategica per la Città metropolitana di Bologna e alcune di esse come il nodo di Funo, anche per il livello strategico nazionale". Sul nodo di Funo, in particolare, "si concentrano gli spostamenti est-ovest alternativi all'autostrada, sono collocati importanti poli produttivi di numerosi Comuni oltre al Centergross e all'Interporto di Bologna".
Ora il lavoro. Passiamo al lavoro. È stata accolta dal giudice del Tribunale di Bologna l'istanza cautelare di estensione del sequestro del marchio a tutto l'asset societario di La Perla Management Uk, e nominato Luca Mandrioli e Andrea Monari custodi per la gestione della società. L’istanza era stata presentata dagli avvocati Bruno Laudi e Francesco Pizzuti per conto della Filtcem-CGIL e dei lavoratori della La Perla, a seguito dell’invio da parte dei liquidatori inglesi - secondo quanto riferiscono i sindacalisti - di una mail con cui veniva comunicata l'intenzione di procedere alla liquidazione dell’asset e alla vendita del marchio, allo scopo di realizzare la massima soddisfazione dei creditori ed escludendo quindi la continuità aziendale. Col provvedimento oggi assunto - affonda Filtcem-CGIL -"si sta quindi finalmente cercando di bloccare, definitamente, le azioni che vogliono intraprendere i liquidatori inglesi e che non tengono conto, come ha rilevato anche il giudice nella sua motivazione, della tutela occupazionale italiana".
Passiamo alla giustizia. "Nessun clima giustifica azioni del genere". A dirlo è l'assessore regionale alla Sanità dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini, che interviene così sul caso del 118 di Bologna, al centro di un'inchiesta della Procura per presunti avvelenamenti degli operatori. Indagine da cui stanno emergendo anche ulteriori elementi su una situazione interna alla centrale a dir poco problematica. "Alla magistratura affidiamo naturalmente la nostra più totale fiducia - dice Donini - e siamo stati da subito solidali e vicini agli operatori del 118 che hanno subito questi fatti. Nessun clima giustifica azioni del genere". L'assessore poi aggiunge: "Che sia un settore oggi estremamente sotto pressione è del tutto evidente, stiamo cercando in tutti i modi di reggere e dare agli operatori una prospettiva di migliore condizione di vita lavorativa. Dopodiché questi fatti sono un'altra cosa, qui c'è un comportamento penalmente rilevante che deve essere accertato e sanzionato". Sul caso torna a intervenire anche il sindacato medico Snami, secondo cui il clima al 118 di Bologna "non è un problema nuovo. Non sappiamo se questo sia correlato agli avvelenamenti", ma quei fatti hanno fatto "emergere un sistema e un clima disfunzionale, che oggi deve essere necessariamente corretto".
Ora il tema della casa. Un provvedimento importante quello varato dalla giunta regionale dell'Emilia-Romagna sulle case popolari. A difendere il provvedimento, contestato dal centrodestra per lo stop alla discrezionalità dei sindaci sulla residenzialità storica, è il Sunia, sigla Cgil degli inquilini. I regolamenti approvati in alcuni Comuni, afferma infatti il sindacato, "risultano discriminatori nell'assegnazione degli alloggi Erp". Il tema quindi "è oggettivamente delicato in quanto parliamo di patrimonio pubblico che dovrebbe essere messo a disposizione di tutti cittadini senza discriminazione alcuna". Inoltre, "questi regolamenti, contrariamente a quanto sostenuto in recenti interviste e prese di posizione, discriminano cittadini Italiani e non, residenti nel territorio", afferma il Sunia. Infatti, "attribuire una premialità eccessiva al requisito della residenzialità fa sì che, ad esempio, chi è iscritto da più anni alle graduatorie Erp di un Comune in cui risiede o lavora possa essere scavalcato da qualcuno che si è appena iscritto, il cui bisogno dunque è più recente, ma è nato in quel Comune". Il Sunia conclude così: "Il criterio, non ci stancheremo mai di affermarlo, deve essere quello del bisogno, nell'amara consapevolezza che purtroppo il patrimonio pubblico attuale non riesce a dare una risposta a tutti quelli che avrebbero diritto a una casa popolare".
Apriamo la terza pagina. Giovedì 18 gennaio, al Teatro Duse, in scena lo spettacolo “Caravaggio – Il maledetto”, con Primo Reggiani, Francesca Valtorta e Fabrizio Bordignon. La pièce, diretta da Ferdinando Ceriani che firma anche l’adattamento, è tratta da ‘Caravaggio, probabilmente’ del commediografo, attore e regista Franco Molé. Sul palco un ritratto diverso del grande pittore, come spiega ai nostri microfoni il co-protagonista, Primo Reggiani. (AUDIO)