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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 16 febbraio 2024.

In apertura la vicenda delle scuole Besta. Il Comune di Bologna chiude le porte al Comitato Besta, che per opporsi al progetto di ricostruzione delle scuole del parco Don Bosco ha presentato anche un ricorso al Tribunale: "La volontà di un confronto costruttivo è venuta a mancare proprio da parte del Comitato, che si è rivolto al giudice prima ancora che avvenisse un incontro già fissato con il Comune e a questo punto, data la pendenza del giudizio - dichiara l'assessore ai Lavori pubblici, Simone Borsari - appare corretto attendere l'esito del giudizio stesso prima di organizzare un nuovo incontro". Le occasioni di confronto anche pubblico con il Comitato "non sono certo mancate in questi mesi e le posizioni sono chiare e definite", afferma Borsari. Ma nonostante ciò "l'amministrazione aveva organizzato un nuovo incontro - riferisce l'assessore - proprio per il 14 febbraio. Poi lo stesso giorno abbiamo avuto conoscenza del ricorso presentato al Tribunale". Di conseguenza, "abbiamo preso atto della decisione del Comitato di portarci davanti al giudice ancora prima di sedersi al tavolo- continua Borsari- e quindi, per rispetto della loro stessa decisione e per correttezza nei confronti del Tribunale, l'incontro è stato annullato".

Passiamo alla mobilità. Sulla Città 30 si cercherà un accordo insieme all’Associazione nazionale dei Comuni, ma se non arriverà una mediazione «il Codice della strada interverrà laddove non ritenga di intervenire il sindaco». Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini manda un chiaro avvertimento dopo l’ultimo scambio di lettere tra il ministero e Palazzo d’Accursio, che nonostante la direttiva sulle Città 30 va avanti con le 15 ordinanze che hanno imposto il limite dei 30 km/h sul 70% delle strade urbane bolognesi. Intanto l’incontro tra l’amministrazione e le associazioni di categoria - che chiedono di ripristinare il limite dei 50 su una settantina di strade - si chiude con una fumata grigia e la promessa di un tavolo tecnico. «C’è disponibilità alle modifiche», è il messaggio portato dagli assessori del sindaco Matteo Lepore nella sede della Cna, ma le associazioni restano sul piede di guerra: «Il nostro pressing continuerà».

Restiamo in tema. Mentre non si placano le polemiche politiche sui nuovi limiti di velocità, la Città 30 di Bologna prosegue il suo cammino anche per quanto riguarda gli interventi programmati dal Comune "per migliorare la sicurezza stradale e riqualificare lo spazio pubblico": ai lavori già in corso in viale Oriani, via Toscana, via della Torretta e in zona San Donato si aggiungerà, da lunedì, anche il cantiere di piazza Mickiewicz. L'obiettivo di quest'ultimo progetto "è riqualificare l'attuale nodo stradale, migliorando la sicurezza stradale, dando continuità ai percorsi ciclabili e aumentando gli spazi a favore della pedonalità e del verde, con un nuovo arredo urbano e maggiore fruibilità per i residenti della zona", spiega l'amministrazione: "Attualmente infatti le dimensioni dell'anello stradale attorno a piazza Mickiewicz rendono l'infrastruttura poco permeabile per i pedoni", generando un significativo "effetto barriera".

Passiamo al tema del lavoro. Dopo lo sciopero del 5 febbraio, il sindacato Adl Cobas torna alla carica contro alcune delle aziende che gestiscono l'appalto dei servizi integrati alla persona del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna. E dopo l'assemblea tenuta ieri annuncia che, a seguito di "un confronto con i nostri legali, depositeremo una causa per condotta antisindacale delle aziende Rekeep e L'Operosa". In primis, il sindacato osserva che "permangono numerose criticità sui temi della sicurezza psico-fisica", come "mancanza di attrezzature adeguate, le cui conseguenze si osservano, per citarne una, nella mancata disinfezione di alcuni locali, scarsa manutenzione dei mezzi, con gravi rischi per l'incolumità fisica di alcuni operatori, come recentemente segnalato all'Ispettorato del lavoro in seguito ad un fatto avvenuto nel settore guardaroba". Sul tavolo c'è poi un'altra questione, con Adl Cobas che ritiene "palese che, specialmente nel reparto pulizie, si siano attuate molte più ritorsioni che negli altri reparti, dove la maggior parte dei nostri iscritti sono uomini". Lì, scrive invece il sindacato, "la componente femminile è ulteriormente vessata e trattata non meglio delle pezze che usa per fare il loro lavoro, in particolare dopo l'ultimo sciopero".

L'ennesimo caso di violenza di genere. Dopo la fine della loro relazione, caratterizzata da comportamenti vessatori e violenti nei confronti della compagna, aveva iniziato a tempestarla di messaggi e a presentarsi sul luogo di lavoro della donna, procurandole "un evidente stato d'ansia e di preoccupazione". Quando, poi, lo ha trovato che la aspettava nel cortile condominiale, la vittima, una 34enne italiana, ha querelato per atti persecutori e minaccia l'ex compagno, un 35enne italiano disoccupato nei cui confronti i Carabinieri della Compagnia di Imola hanno eseguito "la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con l'obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri e l'applicazione del dispositivo elettronico". L'uomo era diventato "sempre più geloso e possessivo assumendo un atteggiamento prevaricatorio nei confronti della compagna, tanto da isolarla da amici e familiari". Inoltre, la 34enne ha dichiarato ai Carabinieri che in alcune circostanze l'ex compagno "l'aveva schiaffeggiata al volto, rivolgendole frasi ingiuriose e minacciose". Da qui la decisione di interrompere la relazione, presa dalla donna lo scorso ottobre.

Ora l’ambiente. Il 17 e 18 febbraio la Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna (Reca), insieme a Diritti alla Città e all’Osservatorio urbano di Bologna, organizza un convegno dedicato alla riflessione sulle sfide economiche, sociali e ambientali che affronta la regione. “La crisi del modello neoliberista, tra disastri ambientali e criticità economico-sociali: il caso dell’Emilia-Romagna” è il titolo del convegno, che si svolgerà nella Sala Consigliare del Quartiere Porto-Saragozza in via dello Scalo 21. Le parole di Corrado Oddi della Rete. (AUDIO)

Voltiamo pagina. Sulla Riviera romagnola il servizio di salvataggio dalla prossima estate sarà a torrette alternate. Ma solo in pausa pranzo, con la possibilità anche di applicarlo nella terza settimana di settembre. Tanto basta però perchè il sindacato Filcams-Cgil di Rimini insorga contro questa ipotesi, che è stata messa nero su bianco nell'ordinanza balneare regionale per il 2024 di prossima pubblicazione. "In Emilia-Romagna la qualità del servizio essenziale di salvamento non può essere un aspetto discrezionale - tuona il segretario della Filcams-Cgil di Rimini, Francesco Guitto - no alla rarefazione di servizi posti a tutela della sicurezza di turisti e cittadini". Contro questa ipotesi la Cgil si era già pronunciata nel gennaio scorso, durante il giro di consultazioni fatto dalla Regione con rappresentanze sindacali e imprese, formalizzando la sua "netta contrarietà". Nonostante questo, la Regione "è orientata a imporre questa singolare modalità di erogazione del servizio durante le pause pranzo", cioè tra le 12.30 e le 14.30, e a "concedere discrezionalità ai Comuni per tutta la terza settimana di settembre". Secondo Filcams-Cgil di Rimini, invece, "il servizio di salvamento, quando attivo, deve essere garantito da tutte le torrette. Diversamente, meglio issare bandiera rossa".

Infine la cultura. Grazie al progetto Biblioteca Diffusa, si amplia il perimetro dell’offerta culturale intorno ai temi del libro e della lettura per i residenti del quartiere San Donato- San Vitale. L’iniziativa, che è curata dall’Ufficio Reti e Lavoro di comunità del Quartiere San Donato-San Vitale e dalle biblioteche comunali Scandellara – Mirella Bartolotti e Luigi Spina – Casa Gialla, prevede l’attivazione – dalla fine di febbraio 2024 – di punti diffusi sul territorio, all’interno dei quali saranno promossi il libro, la lettura e, più in generale, l’offerta culturale delle biblioteche già presenti nel Quartiere, con un ventaglio di attività volte a favorire la conoscenza e l’uso dei servizi bibliotecari anche nelle zone più lontane dalle sedi vere e proprie. Le parole di Veronica Ceruti, direttrice settore Biblioteche e Welfare Culturale. (AUDIO)