Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 16 gennaio 2024.
In apertura la mobilità. Nel giorno in cui Bologna diventa ufficialmente una città a 30 chilometri all'ora, con le possibili prime multe per chi non rispetta il limite, va in scena anche la prima protesta contro la nuova regola: è quella delle Ncc, le cosiddette auto blu, che questa mattina hanno sfilato in corteo, creando un serpentone che ha attraversato la città. A suon di clacson e con le quattro frecce attive, gli autisti sono partiti da via Stalingrado e hanno percorso i viali alla velocità simbolica proprio di 30 all'ora, arrivando fin sotto le Due torri per poi chiudere il corteo in via di Corticella, congestionando il traffico cittadino. Intanto la vicesindaca Emily Clancy ha difeso il provvedimento. La Città 30 "non è solo una questione di chilometri orari, ma di tutela e di qualità della vita. È una scelta che rende la città più sicura, più bella, più silenziosa e più sostenibile. È una visione che mette al centro le persone e le loro esigenze, valorizzando lo spazio pubblico e la mobilità attiva. Bologna Città 30 è una città a misura di persona, dove vivere meglio insieme".
Restiamo in tema. Ci sono anche i primi multati per aver superato il limite dei 30 km/h. E se il traffico nell'ora di punta è risultato fluido in molte zone, con un generale abbassamento della velocità, la Uil denuncia i ritardi degli autobus. "Uno può anche credere agli asini che volano, ma con il limite dei 30 la verità è che aumenta il tempo necessario per andare da un capolinea all'altro", ha sostenuto Max Colonna della Uiltrasporti nel corso di una conferenza stampa. Colonna, che nella Uiltrasporti ha la delega al trasporto pubblico, cita anche il messaggio ricevuto da un autista: "Dopo le prime tre ore di servizio ha 23 minuti di ritardo". Come sindacato, dunque, "chiediamo che i tempi di percorrenza programmati coincidano con i tempi di percorrenza reali che si stanno venendo a creare".
Ora il post-alluvione. Giorgia Meloni e Ursula Von Der Leyen tornano nei territori colpiti dall'alluvione del maggio scorso in Romagna. La premier italiana e la presidente della Commissione Ue saranno domani pomeriggio a Forlì per la concessione di 1,2 miliardi di euro dal Pnrr, sotto forma di fondi aggiuntivi, per interventi e investimenti post-alluvione. L'appuntamento sarà anticipato, al mattino, nella sede della Regione a Bologna, dalla firma tra Meloni e il presidente Stefano Bonaccini dell'accordo sui Fondi di coesione europei per circa 600 milioni di euro, alla presenza del ministro Raffaele Fitto. "Sarà una bella giornata per l'Emilia-Romagna, le Istituzioni dovranno dimostrare di saper lavorare insieme", commenta Bonaccini. Lo sblocco dei 600 milioni di euro dagli Fsc, spiega il presidente, sono "molto importanti per il nostro territorio", perché serviranno a "fare investimenti per diverse opere, in un momento in cui l'andamento dell'economia non è particolarmente felice. Siamo a -3% di produzione industriale, è un bel problema".
Bonaccini, però, cambia toni nei confronti di Meloni quando si parla di elezioni europee. Candidandosi in tutte le circoscrizioni alle prossime europee la premier Giorgia Meloni cerca "un referendum su se stessa e sul Governo", anche per "evitare di parlare di Europa". "La pluricandidatura a cui si sta avviando Giorgia Meloni alle europee – continua il presidente dell’Emilia-Rpomagna - serve per fare un referendum su se stessa e sul Governo e per evitare di parlare di Europa, perché sarebbe costretta ad ammettere troppe contraddizioni". Negli ultimi anni, infatti, a destra "sull'Europa hanno detto di tutto - segnala Bonaccini - arrivando persino a dire che non serviva. Ora Meloni ha un po' cambiato linea, anche rispetto ad alcuni esponenti del suo partito e a gran parte della sua coalizione". Come Pd, invece, "io credo che dovremo parlare di Europa, perchè in questa Europa ci crediamo- avverte Bonaccini- va cambiata e migliorata, ma è la cornice nella quale muoversi".
Voltiamo pagina. In seguito a un blitz della polizia in tenuta antisommossa, con tanto di unità cinofile, il pub Sushine in Bolognina viene chiuso per 30 giorni dalla Questura. A colpire, però, è che il provvedimento non viene giustificato dal ritrovamento di sostanze stupefacenti o di altri reati. L’azione, secondo quanto riporta la Questura stessa in un documento, sarebbe stata giustificata dall’odore di cannabis che gli agenti avrebbero sentito prima di entrare. La chiusura, invece, sarebbe stata disposta per la poca collaborazione di titolari del locale e avventori, a cui sono stati controllati i documenti, tra cui alcuni già noti alle forze dell’ordine, ma non pregiudicati. A contestare il provvedimento e la versione fornita dalla Questura, però, sono stati in un post Facebook e relativi commenti sia i titolari che gli avventori del locale presenti nel giorno dell’operazione. I titolari hanno già annunciato di voler fare ricorso contro il provvedimento.
Passiamo all’Ambiente. È un appello che porta firme pesanti di esperti sia del mondo accademico e della ricerca in tema ambientale, sia di quello dell’istruzione quello lanciato a difesa del Parco Don Bosco e contro il progetto del Comune di Bologna che vorrebbe abbattere le scuole Besta per ricostruirle affianco, sacrificando però il parco. Il Comitato Besta, quindi, incassa il sostegno di docenti e personaggi di spicco. Roberto Panzacchi, portavoce del comitato. (AUDIO)
Ora i problemi dell’aeroporto. L'amministratore delegato dell'Aeroporto di Bologna, Nazareno Ventola, smonta la simulazione elaborata dal consigliere regionale del Pd sui sorvoli della città da parte degli aerei in arrivo e partenza dal Marconi, che, secondo il dem, sarebbero in gran parte 'evitabili'. "Ho qualche difficoltà a chiamarlo studio, se devo essere sincero. L'Enav ha fatto uno studio. Uno studio richiede competenze e conoscenza dei dati che si elaborano e non sono così sicuro che chi ha fatto questa elaborazione di dati abbia la competenza per poterli valutare correttamente", è la stroncatura di Ventola. "Credo che ci debbano essere le sedi adatte e i percorsi vengano fatti in modo strutturato da quelli che sono competenti per poter esaminare determinate informazioni e dati", scandisce l'ad.
Apriamo la terza pagina. Comincerà sabato prossimo, 20 gennaio, la nuova stagione del Teatro Ridotto. “Rumore” è il titolo che accomuna tutti gli spettacoli del cartellone, per uno spazio che ha da poco compiuto quarant’anni. Le parole della direttrice artistica Lina Della Rocca. (AUDIO)
Infine le previsioni meteo. Venti forti e pioggia, frane da non escludere e gelicidio da mettere in conto. Sono le previsioni meteo per l'Emilia-Romagna su domani. La Protezione civile lancia l'allerta e avvisa che per mercoledì "sono previsti venti da sud-ovest di burrasca moderata (tra 62 e 74 chilometri orari), in intensificazione sulla zona centro-orientale dal pomeriggio, con venti di burrasca forte (tra 74 e 88 chilometri orari". Sono previste "precipitazioni moderate, più intense sulle zone appenniniche, che possono generare rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d'acqua nelle zone montane centro-occidentali, con possibili superamenti dei livelli di attenzione e localizzati fenomeni di ruscellamento". Infine, si avvisa ancora, "sono inoltre possibili fenomeni franosi lungo i versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili. Sono probabili fenomeni di pioggia che gela nelle zone vallive collinari occidentali".