Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 17 giugno 2025.
In apertura i trasporti. Se i lavori del tram non finiranno nei tempi "fallisce il Comune di Bologna". L'avviso è del sindaco Matteo Lepore. Finanziata con fondi Pnrr, l'opera, come ha ricordato il primo cittadino, "deve essere ultimata entro il 2026 per quanto riguarda la posa dei binari. Se noi non riusciamo a realizzare il 90% della posa dei binari, dobbiamo restituire 900 milioni di euro, una cosa che non consiglierei alla città di Bologna, se non vogliamo chiudere il Comune, tutti gli asili nido e il sistema di welfare che abbiamo". Intanto parte l'ultimo importante cantiere nel centro storico, quello in via Lame. Per consentire l’insediamento del cantiere in una prima fase la strada sarà ridotta a una corsia con circolazione a senso unico in direzione periferia, da via Marconi a via Riva di Reno. Inoltre chiuderà l’incrocio di via San Lorenzo su via delle Lame. Su tutto il tratto interessato dai lavori sarà vietata la sosta lasciando però in essere le fermate riservate ai mezzi pubblici e un’area di sosta per carico/scarico materiali. Dal 3 luglio partirà inoltre la realizzazione della curva dei binari tra via delle Lame e via Riva Reno: in questa fase il cantiere del tram occuperà integralmente la sezione di strada di fronte a Santa Maria della Visitazione, garantendo comunque la circolazione verso i viali attraverso un corsello ricavato nella parte destra di via Riva Reno.
Passiamo alla giustizia. Sono iniziate stamattina le operazioni di recupero dei cinque dispositivi elettronici, conservati in armadi, al piano -6 della centrale Enel Green Power di Bargi, nel lago di Suviana, dopo l'incidente sul lavoro del 9 aprile 2024, quando morirono sette lavoratori e sei rimasero feriti. Sul posto vigili del fuoco, carabinieri, personale Enel Green Power, oltre ad avvocati e addetti alla Procura. Già da ieri è iniziato il posizionamento della logistica, mentre dalle 9 di questa mattina si è iniziati ad entrare nel vivo. Dopo la riunione, intorno alle 12 sono iniziate le operazioni con i sommozzatori dei vigili del fuoco. L'obiettivo dell'accertamento tecnico irripetibile è recuperare cinque dispositivi. Poi, una volta trasferiti, gli apparati saranno analizzati e si tenterà di estrarre dati per avere più informazioni possibili.
Restiamo in tema. Stamattina a Ravenna un lavoratore è caduto da un ponteggio in un cantiere all'Istituto per Geometri, "riportando ferite molto gravi". La caduta, riportano i sindacati, è avvenuta da un'altezza di oltre tre metri e in condizioni meteo avverse, in un giorno di pioggia. Il fatto è, dicono Feneal Uil, Fillea Cgil, Filca Cisl, che "non è un caso isolato, è un sistema malato". Il lavoro in edilizia "non può trasformarsi in una roulette russa, dove chi resta in piedi si considera fortunato", rincarano, chiedendo "ancora una volta che il prefetto di Ravenna Raffaele Ricciardi convochi con urgenza le organizzazioni sindacali, come da tempo richiesto, per affrontare insieme il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro".
Ora il tema della casa. In tutta la regione sono circa 4.800 gli alloggi di edilizia popolare inutilizzati. Uno stock notevole, considerato che in Emilia-Romagna sono circa 54mila in totale gli alloggi pubblici per le fasce più deboli. Ora la Regione punta, con un piano di recupero ed efficientamento energetico, ad azzerare la lista delle case sfitte. Una manovra da 300 milioni finanziata in parte da risorse proprie e, soprattutto, con 200 milioni di un prestito a tesso zero erogato dalla Banca europea degli investimenti. Il piano presentato dal governatore Michele de Pascale e dal suo assessore alla Casa Giovanni Paglia prevede di recuperare almeno 3.500 alloggi pubblici nei prossimi cinque anni, in sostanza la quota che secondo gli amministratori regionali vale la pena ristrutturare per collocazione, dimensioni ed età. Se, come si augura la Regione, lo schema pensato per l’edilizia pubblica funzionerà, si potrebbe estenderlo anche nel privato.
Restiamo in tema. Affitti sempre più cari: l’ultimo rapporto dell’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa fotografa un mercato delle locazioni residenziali in costante tensione. Nel secondo semestre del 2024 i canoni sono aumentati in tutte le grandi città italiane, con una domanda alta, un'offerta scarsa e il timori dei proprietari. In testa alla classifica degli aumenti troviamo Bari, Bologna e Roma, con incrementi significativi soprattutto per i trilocali. A Bologna, si spende 663 euro per un monolocale, 810 per un bilocale, 982 per un trilocale, quindi un + 8,5% nel secondo semestre del 2024 rispetto al primo.
Passiamo allo sport. Tornano i Giochi Antirazzisti e raddoppiano. La manifestazione che unisce sport e inclusione, torna a Bologna dal 20 al 22 giugno, questo fine settimana, ma replicherà anche a Riace dal 10 al 13 luglio. In concomitanza col ritorno di Mimmo Lucano a sindaco della cittadina calabrese, i Giochi Antirazzisti vogliono sottolinearne il modello di convivenza. Carlo Balestri, organizzatore dei Giochi Antirazzisti. (AUDIO)
Voltiamo pagina. Ci vorrà almeno un anno per bonificare l'area Stamoto e consentire quindi i primi usi pubblici dell'area, parcheggi o spazi per le attività culturali che siano. L'ha messo in chiaro ieri sera durante l'assemblea aperta al quartiere San Donato-San Vitale il sindaco Matteo Lepore. "Non appena saranno fatte le prime bonifiche, e ci hanno promesso che in un anno il Demanio sarà in grado di farle, siamo disponibili a prenderne dei pezzi per farne degli usi pubblici insieme alla cittadinanza", ha detto Lepore concludendo la riunione. "Fino a che non succede questo, bisogna che lo Stato custodisca la Stamoto e la renda sicura. Non c'è alternativa". Secondo il primo cittadino infatti "non possiamo chiedere al Comune di fare quello che deve fare l'Esercito, non possiamo chiedere al Comune di fare quello che deve fare la Polizia di Stato. Bisogna che lo Stato faccia lo Stato e garantisca ai cittadini che un'area militare come la Stamoto sia sicura".
Passiamo alla sanità. Nessun accordo tra Ausl di Bologna, Regione e sindacati sul futuro del Pronto soccorso di Bazzano. Ieri si è tenuta la riunione della Conferenza socio-sanitaria sulla riorganizzazione del presidio, nel corso della quale "abbiamo registrato una spiacevole e dannosa battuta d'arresto sulla sempre sbandierata difesa e rilancio del sanità pubblica da parte della governace e della policy della Regione Emilia-Romagna", fanno sapere Cgil, Cisl e Uil, decisi a bettersi contro il declassamento della struttura con le conseguenze del taglio di medici e infermieri. Ad un passo dal raggiungimento di una mediazione, che prevedeva il rinvio di ogni decisione sul Pronto soccorso a dopo la fine degli interventi previsti dal Pnrr, "l'intervento dell'assessore regionale Fabi, contrario alla possibile mediazione, è stato decisivo per la rottura delle trattative", denunciano i confederali. E così, nel corso di un assemblea indetta da Cgil, Cisl e Uil, i lavoratori dell'Ospedale di Bazzano hanno dato mandato per mettere in campo tutte le azioni di lotta "che sono nelle nostre disponibilità, dal blocco degli straordinari allo scioperi. Attraverseremo le piazze e i luoghi della discussione, ostinati verso il nostro obbiettivo: difendere il servizio sanitario ed il diritto alla cura nel perimetro pubblico per tutti e tutte", fanno sapere le sigle sindacali.